Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Per la fase 2 arriva il Covid manager. Il servizio della cooperativa Castel Monte
Servizi innovativi e nuovi “lavori” arrivano dal mondo dalla cooperazione. La divisione Sanità di Castel Monte, cooperativa sociale di Montebelluna, con oltre vent’anni di esperienza nei settori della salute e del sociale, oggi è fortemente impegnata per tutte le richieste dovute al Covid-19, operando con riferimenti con le Ulss e il territorio.

Servizi innovativi e nuovi “lavori” arrivano dal mondo dalla cooperazione. La divisione Sanità di Castel Monte, cooperativa sociale di Montebelluna, con oltre vent’anni di esperienza nei settori della salute e del sociale, oggi è fortemente impegnata per tutte le richieste dovute al Covid-19, operando con riferimenti con le Ulss e il territorio. In particolare Castel Monte, è attiva nei servizi legati alla disabilità (autismo e disabilità gravi), al mondo del lavoro, con una consolidata esperienza anche nella sanificazione ambientale. Dispone inoltre di 35 ambulanze e automediche.
A fronte dell’emergenza sanitaria, la cooperativa propone anche due servizi innovativi. Il primo è la realizzazione di test sierologici Nadal Covid-19 lgG/IgM certificati CE-IVD (autorizzati dal Ministero della Sanità). Il servizio, senza prescrizione medica, può essere prestato negli ambulatori della cooperativa ai singoli cittadini che ne fanno richiesta. “Previo accordi - spiegano da Castel Monte -, i test si potranno fare nei luoghi di lavoro, nella aree artigianali o in altre realtà imprenditoriali che raggruppino più persone, senza intaccare i tempi di lavoro”.
Il secondo servizio proposto da Castel Monte alle imprese è la nuova figura del “Covid manager”.
Con l’apertura delle strutture di produzione e di commercio/artigianale, il titolare dovrà garantire il rispetto delle normative sanitarie preventive contro il Covid-19. Ci sono una serie di adempimenti di carattere organizzativo/sanitario utili a mantenere la distanza sociale, la sanificazione ambientale, la responsabilità e la gestione della salute dei propri dipendenti. Intervento a oggi consigliato (domani forse obbligatorio), ma sicuramente un buon investimento come difesa del patrimonio aziendale e imprenditoriale quale sono i lavoratori. Il consulente, nell’ambito del suo ruolo, dovrà svolgere attività formative e di attenzionamento alle persone che lavorano in azienda, per evitare che nella pratica quotidiana si sottovalutino gesti potenzialmente pericolosi. Dovrà aiutare le realtà economiche nel disbrigo di pratiche burocratiche e operative, “per semplificare la vita a chi lavora o dirige”.
C’è poi l’aspetto dei clienti di aziende e attività commerciali, che va tutelato attraverso un “supervisore alla sicurezza sanitaria” che corrisponde appunto al Covid manager. Questo professionista dovrà consigliare e adoperarsi nella stesura di un piano socio-sanitario specifico di sicurezza sia degli ambienti di lavoro, che delle persone che lo frequentano. Lo deve stilare tenendo conto delle indicazioni delle strutture preposte, siano esse i medici del lavoro, lo Spisal e l’Ulss.
“I nostri punti di forza – spiegano dalla Divisione Sanità di Castel Monte – derivano da una proficua sinergia creata negli anni con i medici di Medicina generale presenti nei singoli territori. La cooperativa dispone inoltre di un servizio di ambulanze collocate nei punti di riferimento sanitari, per cui il Covid manager potrà disporre di uno strumento di pronto intervento diretto. Importante è anche l’azione di prevenzione e sanificazione di piccole aziende, botteghe e imprese artigiane”.