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La Cer diocesana è accesa

Il progetto della Diocesi di Treviso, avviato da quasi due anni, è quello di promuovere una cultura di impegno per il bene comune attraverso una grande Comunità energetica rinnovabile (Cer) che copra il territorio della Diocesi di Treviso, coinvolgendo tutte le 265 parrocchie.
Da dove siamo partiti? Alla 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani tenutasi a Taranto a fine ottobre 2021, il tema “Il pianeta che speriamo, ambiente, lavoro, futuro” ha suscitato numerose riflessioni, che hanno portato alla definizione di alcune piste di impegno e tra queste la costituzione di Comunità energetiche rinnovabili.
Come siamo partiti? In Diocesi si è costituita a fine dicembre 2023 una fondazione di partecipazione, denominata Fondazione Diocesi Energy ets, per dare vita a una Comunità energetica rinnovabile che coinvolgesse tutte le parrocchie della Diocesi.
La comunità energetica, infatti, porta con sé quattro aspetti fondamentali: ambientale, economico, sociale e partecipativo. Alla fine, solo se siamo davvero in tanti ci sarà sostenibilità, ci sarà una grande comunità. Comunità energetica rinnovabile è sinonimo di cabina primaria elettrica, perché tutte le dinamiche si sviluppano al suo interno e si riassumono in un unico concetto: la produzione e il consumo istantaneo. In Diocesi di Treviso abbiamo 30 cabine primarie. Attiveremo, quindi, 30 configurazioni di autoconsumo diffuso.
La prima fase. Nel 2024 abbiamo girato tutta la Diocesi incontrando i parroci. Sono state promosse assemblee da parrocchie o da organizzazioni del territorio. La Fondazione Diocesi Energy è stata invitata anche a convegni in varie zone d’Italia. In questo progetto hanno creduto anche altre Diocesi, che sono entrate come socie fondatrici nella Fondazione: le Diocesi di Adria-Rovigo, di Concordia-Pordenone, l’Arcidiocesi di Trento, e altre ci stanno pensando.
Si è costituito il gruppo degli “ambasciatori”, le persone che nel territorio, all’interno della cabina primaria, cioè all’interno della Cer, pian piano prenderanno in mano il coordinamento e promuoveranno la partecipazione al progetto.
La seconda fase. Da gennaio 2025 le assemblee spontanee sono state sostituite dalle assemblee per cabina primaria. Finora sono state 12, ed entro fine anno saranno svolte tutte le altre per arrivare a 30. Alle assemblee di cabina primaria sono inviati tutti coloro che hanno manifestato l’interesse attraverso il portale della Cer diocesana, tutte le parrocchie, le Amministrazioni comunali e qualche imprenditore sensibile del territorio. Il prossimo incontro , dopo quello del 1° ottobre a Spinea, sarà il 15 ottobre a Castelfranco, al centro Bordignon.
Lo stato dell’arte. È stato richiesto al Gse (Gestore dei Servizi elettrici) l’attivazione di 9 cabine primarie. Di queste, una è già operativa, cioè produce e consuma energia (ben 41 i dispositivi Snocu distribuiti che, installati su una presa elettrica in casa, permettono la gestione della Cer, monitorando i consumi e calcolando gli incentivi), le altre 8 lo saranno a breve. Abbiamo già nella disponibilità circa 5 megawatt potenza (MWp) di impianti fotovoltaici che, grazie ai 120 produttori che hanno dato l’adesione, potranno mettere nella disponibilità dei 400 consumatori, che per ora hanno aderito, più di 3.000.000 di KWh (chilowatt l’ora) di energia green.
Obiettivi dei prossimi mesi. Far aderire tutte le parrocchie, almeno come consumatori. Arrivare a una produzione di 30 MWp, uno per ogni cabina primaria; coinvolgere tremila produttori e 30/40 mila consumatori. (presidente Fondazione Diocesi Energy)