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Il libro: “So-stare con gli adolescenti”, per ritagliare spazi di dialogo

Di fronte ai ragazzi di oggi, spesso inclini alla sfida, è la gestione delle tensioni il cuore dell’azione educativa

Fiori d’asfalto: con questa metafora cruda, don Paolo Magoga, presidente della fondazione Opera Monte Grappa sfp e direttore del centro di spiritualità e cultura “Don Paolo Chiavacci”, rappresenta la fatica del germogliare della vita nei preadolescenti e adolescenti di oggi.

“A differenza dei romantici fiori di prato, o dell’evangelica immagine dei gigli del campo, questi assomigliano più a piante che hanno dovuto combattere non poco per spuntare in una terra arida, a volte ostile, certamente difficile”. Così si apre il suo contributo all’interno del volume “So-stare con gli adolescenti”, prodotto dal Rotary club di Castelfranco Asolo, stampato dalla tipografia Antiga e presentato lo scorso 4 dicembre.

Il testo raccoglie gli interventi della psicologa Cesia Polloni, psicoterapeuta attiva da quarant’anni nella Castellana e coordinatrice del centro Mastermind di Castelfranco Veneto; della professoressa Lucia Mongelli, docente al Remondini di Bassano del Grappa; dello psicologo clinico Enrico Bandiera; dell’avvocata penalista Elsa Berton, che si occupa di giovani autori o vittime di reati.

Nel suo contributo, la dottoressa Polloni, partendo dagli sviluppi del laboratorio di neuroscienze presso l’Università di Pavia, sottolinea la necessità della presenza di adulti di riferimento tra i 10 e i 12 anni, fase in cui lo sviluppo ormonale attiva in profondità la capacità relazionale dei ragazzi.

“È una porta che si apre verso gli educatori, chiamati però a possedere solide capacità di autoregolazione dei propri comportamenti”.

“Ad esempio, se un ragazzo ci risponde in modo sgarbato, la reazione immediata potrebbe essere la rabbia, che porta a contrattaccare e ad alzare la voce, con il rischio di innescare una sfida. Al contrario, un adulto educativo apre la mente all’autoregolazione e riconosce lo stato emotivo del ragazzo: capisco che tu possa essere arrabbiato per quello che sta succedendo; ora non siamo nelle condizioni di affrontare la questione con serenità: riparliamone più tardi, con calma”.

Di fronte agli adolescenti di oggi, spesso inclini alla sfida, è proprio la gestione delle tensioni il cuore dell’azione educativa. Non una questione di rivalsa, ma la capacità di andare oltre il comportamento per comprendere che cosa l’adolescente stia realmente cercando. Il testo assume la forma di un manuale su come autoregolarsi, distinguendo pensieri positivi e pensieri dannosi, e suggerendo strategie per trasformare un diverbio sterile in un conflitto costruttivo.

Si rivolge anche ai genitori, invitandoli a ritagliare spazi di dialogo autentico e non intimidatorio con i figli, fondato sulla propria capacità di autoriflessione. Ne emerge un’immagine di adulto osservatore e rispettoso, capace di fare rete con gli altri adulti che si occupano dei giovani.

L’intervento di Lucia Mongelli nasce dall’interno della scuola e racconta l’esperienza di una docente. Anche lei rileva la fatica dei ragazzi: “Incapaci di dare nome alle emozioni, non riescono a confrontarsi tra loro su come si sentono, privandosi della consolazione che nasce dal capire che non si è soli”.

La risposta, sottolinea, è nel valore generativo della scuola, nella sua capacità di educare alla relazione e all’empatia. Poesia, filosofia, arte e letteratura diventano strumenti essenziali per accogliere complessità, inquietudine, emozioni.

L’arrivo pervasivo di Intelligenza artificiale e social media rende la relazione più sfocata, meno concreta. L’immagine di sé costruita online appare agli adolescenti più valida di quella reale, generando instabilità.

Da qui prende avvio il contributo dello psicologo clinico Enrico Bandiera, sulla potenza della rete, capace di generare dinamiche in cui il rapporto con l’altro perde concretezza, scivolando verso ambivalenza ed esibizionismo. Affronta la dipendenza da smartphone e le regole per contrastarla, approfondisce pornografia online, gioco d’azzardo e cyberbullismo, offrendo un utile prontuario comportamentale.

Due gli avvertimenti nella sezione dedicata alla legalità, curata dall’avvocata Berton. Il primo: introdurre regole chiare, ricordando che l’adolescente non è un pari dell’adulto. Il secondo: fare attenzione alle richieste di performance, spesso eccessive, che i giovani faticano a sostenere.

L’avvocata sottolinea, inoltre, l’importanza del parental control: non un’invasione della privacy, ma una forma di tutela. “Un genitore deve sapere con chi è in contatto il proprio figlio minorenne, deve sapere, per esempio, cosa fa alle tre di notte a Prato della Valle o in un’altra piazza”.

Il libro si conclude con l’intervento del presidente della fondazione Montegrappa, don Paolo Magoga, dedicato alla spiritualità degli adolescenti. Ripercorrendo alcune esperienze maturate come responsabile del Centro professionale di Fonte, invita a un approccio capace di unire teoria e prassi.

“Ho attraversato con i giovani esperienze laboratoriali molto ricche, dove, con linguaggi consoni alla loro struttura cognitiva, esprimevano sensazioni, sentimenti, passioni legati a un’interiorità viva”.

Chiude il volume una serie di testimonianze di adolescenti. Stampato in 300 copie, il libro è disponibile presso il Rotary club di Castelfranco-Asolo.

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