Il Governo Netanyahu
In questo, il Governo di Benjamin Netanyahu, tenuto sotto scacco dalla destra estrema,...
“Messaggeri di pace”. Porta questo slogan il manifesto per la campagna abbonamenti 2026 della Vita del popolo. Naturalmente, non solo uno slogan, ma anche un impegno che viene preso dal nostro settimanale, in un momento storico così difficile. La campagna abbonamenti è stata presentata nella tradizionale assemblea dei promotori, che si è svolta il 26 ottobre, a Paese. Qui, in chiesa parrocchiale, è stata anche vissuta la messa, presieduta dal direttore, mons. Lucio Bonomo. Per quanto riguarda le “note tecniche”, i prezzi sono rimasti gli stessi dello scorso anno, con il pacco a 53 euro e il postale a 65 euro. Per chi gradisce la versione digitale, il costo rimane a 40 euro. Chi possiede l’abbonamento cartaceo, aggiungendo solo 10 euro, può accedere anche alla versione digitale.
Importante, appunto, l’impegno del giornale sul “digitale” e, proprio per questo, durante l’incontro si è parlato anche di Intelligenza artificiale. La relazione tenuta domenica da Sandro Mikautadze, ex allievo del Pio X, è stata una vera sorpresa.
“L’intelligenza artificiale (Ia) - ha spiegato - si riferisce a sistemi che mostrano un comportamento intelligente analizzando il loro ambiente e intraprendendo azioni, con un certo grado di autonomia, per raggiungere obiettivi specifici”.
L’Ia è basata sull’algoritmo,
in pratica una serie di istruzioni semplici che si danno ai nostri dispositivi digitali, è un algoritmo che impara le regole dai dati.
Il grande problema, o la grande paura dei giorni nostri risponde a questo interrogativo: come viene usata l’Intelligenza artificiale? Sicuramente, devono esserci trasparenza, regolamenti, divieti che ci facciano sentire al sicuro. Questa tecnologia tocca il nostro aspetto umano più di quanto pensiamo, siamo costantemente sotto l’occhio vigile della Ia. Le fake news, le foto false, tutto questo invade le nostre vite e condiziona il nostro pensiero.
Saremo, o siamo, ancora in grado di capire quando un testo, una foto, propone la realtà o è una cosa che non ci appartiene? Le notizie che leggiamo, fino a che punto sono vere? Quanto condizionano il nostro pensiero? Le nostre decisioni? La nostra lealtà, bontà, empatia? Queste sono le domande che dovremo porci.
Dobbiamo essere vigili, attenti, critici, informarci attraverso i giusti canali, non prendendo per buona tutta la “spazzatura” che inevitabilmente ci viene “battuta addosso”, e questo lo dobbiamo a noi, alle nuove generazioni, ai più deboli e manipolabili.
Una sfida che interpella tutti, anche il nostro giornale.