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A Monastier un presidio per la pace in Palestina

“Ci collocheremo fra gli indifferenti o fra coloro che hanno preso una posizione? Giustificheremo il più forte o saremo dalla parte del più debole?”.

Lunedì sera, 15 settembre, in piazza Marconi, a Monastier, si è riunito un presidio spontaneo organizzato insieme all’Amministrazione comunale di Monastier, per invocare la pace in Palestina e sostenere la missione Global Sumud Flotilla. Quest’ultima è un’iniziativa umanitaria internazionale, promossa dalla società civile, - flotta composta da oltre 50 barche provenienti da 44 Paesi, salpata a fine agosto dai porti di Barcellona, Genova, Catania, dalla Tunisia e dalla Grecia - che vuole raggiungere nei prossimi giorni la Striscia di Gaza, cercando di rompere il blocco di Israele. L’obiettivo è rifornire di viveri e medicinali la popolazione palestinese affetta dalla carestia.

Alla manifestazione in piazza a Monastier, che ha dichiarato con forza lo sdegno nei confronti di una guerra cruenta e che sta chiudendo in assedio e distruggendo un’intera popolazione, sono intervenuti, per un saluto, il parroco, mons. Luigi Dal Bello, la sindaca, Paola Moro, e poi alcuni cittadini che hanno letto brani di autori palestinesi e israeliani, passando anche per Primo Levi e Anna Frank, compresa la recita di alcune filastrocche sulla guerra e sugli armamenti, insieme alla testimonianza di un’infermiera di Emergency appena rientrata dalla Striscia. Hanno partecipato all’iniziativa di sensibilizzazione per la pace numerosi cittadini e famiglie, non solo monastieresi. Un intervento è stato a cura di una rappresentante del Comitato contro la Guerra di Treviso, che da parecchi mesi organizza in città un presidio settimanale che si riunisce, di solito, in piazza Indipendenza (a fianco a Palazzo dei Trecento) e che venerdì sera 19 settembre alle ore 19 in piazza Borsa a Treviso organizza una manifestazione musicale.

La sindaca Moro ha dichiarato: “Credo che, in modo pacato nei toni e nei modi, ci sia la necessità di testimoniare la nostra assoluta distanza da quanto sta succedendo al popolo palestinese. Le evidenti sofferenze inflitte ai civili, le violazioni delle risoluzioni dell’Onu e l’inefficacia della politica internazionale, che non sa mettersi in campo innanzitutto per la fine immediata di questo strazio e per una soluzione definitiva della questione mediorientale, chiedono a ciascuno di noi una presa di posizione decisa. Oggi non ci sono bandiere politiche o posizioni ideologiche. Soltanto la testimonianza che siamo ancora esseri umani”.

Da ultimo, dalla piazza di Monastier è stato lanciato un appello per la liberazione del cooperante veneziano Alberto Trentini, da 300 giorni detenuto in Venezuela.

Infine, i bambini hanno messo nell’acqua della fontana di piazza Marconi tante barchette di carta, realizzate da loro, per invocare la pace e un domani migliore.

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