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Tappa trevigiana per la Marcia dell’ascolto: sguardo puntato sui ragazzi

La Marcia dell’ascolto, 1.800 chilometri percorsi tutti a piedi, da Santa Maria di Leuca a Trieste, ha fatto tappa a Treviso per incontrare esempi virtuosi di solidarietà, con lo sguardo puntato al mondo dei ragazzi. Il progetto itinerante si è fermato l’8 settembre ai giardinetti di Sant’Andrea, in città, per una serata di ascolto, di riflessione e di confronto con e sui giovani. L’iniziativa pubblica e itinerante, nell’ambito del progetto Scienza servizievole in cammino, è stata ideata dalla docente universitaria Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione dell’Università di Padova, esperta di Psicologia dell’apprendimento, con la collaborazione attiva di due “caminantes”, Giuseppe Giorato e Martina Gottardo. Un viaggio a tu per tu con le buone pratiche di vicinanza e solidarietà.
Sono state ben tre le esperienze trevigiane scelte dall’iniziativa strada facendo: il progetto di peer education, l’educazione tra pari, “Al tuo fianco” dell’Ic 5 Coletti di Treviso, sostenuto dal Rotary club Treviso, il Progetto giovani “Vicinanze scuola e territorio” del Comune di Treviso, che ha coinvolto anche i genitori dell’Ic 3 Felissent, e il progetto “Famiglie in rete” del Servizio sociale del Comune di Treviso: “Abbiamo voluto fortemente il progetto di peer education, l’educazione tra pari come unica vera forma di prevenzione al bullismo e di educazione all’empatia”, spiega la dirigente dell’Ic 5 Coletti, Angela Ferraro, ponendo alcuni spunti di riflessione. L’aiuto didattico fra pari, più in uso tra i banchi della scuola superiore, da due anni in città ha trovato posto anche alle scuole medie dell’Ic 5.
A raccontare in prima persona l’esperienza, anche due studenti tutor, Joanna e Giacomo: “Essere peer tutor significa esserci per l’altro - racconta Joanna, che ha affiancato una compagna di classe -, trovare soluzioni insieme, ascoltarlo, cercare di mettersi nei panni dell’altro, anche se non si vive la stessa realtà e non si usano le stesse parole”. Continua Giacomo: “Ho avuto la fortuna di essere scelto. Ho imparato a far capire al mio compagno che non era solo, ma aveva qualcuno al suo fianco dentro e fuori la scuola”. Con la collaborazione della cooperativa La Esse, invece, ha preso forma all’istituto comprensivo Felissent di Treviso nell’ambito delle attività formative il coinvolgimento attivo dei genitori sul fronte dell’educazione digitale: “Sentivamo l’esigenza di accompagnare i nostri figli nel mondo del digitale - spiega Paolo, un papà che ha preso parte al progetto -. Abbiamo così portato l’esperienza virtuosa dei «patti digitali» nel nostro territorio, per trovare regole comuni condivise tra genitori”. Per questo sono state attivate serate informative per genitori oltre a un pomeriggio “disconnesso”, senza cellulari, per recuperare relazioni vere e non virtuali di condivisione, fatte di sport e di voglia di stare insieme. Ed è ancora il mondo dei ragazzi e delle famiglie a fornire esempi virtuosi in città della cultura dell’ascolto attivo e della solidarietà. Ad essere scelto è stato pure il progetto “Famiglie in rete”, del Servizio sociale del Comune di Treviso. Per fornire linfa vitale alle relazioni, il progetto ha fatto leva sull’educazione alle buone prassi di vicinato, a partire dai piccoli gesti: “Abbiamo cercato di riportare concretamente ciò che nella nostra società si faceva una volta nella società liquida e multiculturale di oggi”, ricorda Eleonora Pasqualini del Servizio sociale. La “Marcia dell’ascolto” patrocinata dal Comune di Treviso è stata realizzata grazie alle volontarie Alessandra Buso e Bruna Zampieri e alla collaborazione di Sile Garden. Presenti l’assessora alle Politiche educative, giovani e pubblica istruzione, Gloria Sernagiotto, l’assessora alle Politiche sociali, Gloria Tessarolo, gli educatori della cooperativa La Esse Ivano Curtolo e Lucia Di Palma, che hanno illustrato il progetto Giovani “Vicinanze scuola e territorio”, ed Eleonora Pasqualini, del Servizio sociale del Comune di Treviso con il progetto “Famiglie in rete”. “Siamo lieti che Treviso, sia stata proposta come tappa per la marcia dell’ascolto – ha detto l’assessora Sernagiotto –. Un’importante occasione per approfondire le tante realtà che presidiano il territorio con attività rivolte ai giovani. Da queste iniziative si genera una rete di relazioni solida, che permette ai nostri ragazzi di crescere con la consapevolezza di avere il supporto della comunità”.
Ultima tappa della Marcia dell’ascolto, il 19 settembre, sarà Trieste.