La settimana scorsa abbiamo pubblicato una presentazione della lettera apostolica di papa Leone sull’educazione:...
Casa Giulia e il Giubileo a Cusignana
La vigilia di Natale 2024 papa Francesco ha aperto la porta Santa per dare inizio all’anno giubilare. Domenica 7 dicembre, vigilia dell’Immacolata, a Cusignana il parroco, don Dionisio Rossi, ha aperto la porta della speranza collocata all’Oami Casa Giulia, struttura residenziale per persone con disabilità. Un’immersione totale nel profondo della spiritualità, mille leghe lontana dal “tirar via” dell’oggi.
Fin da prima della messa, si respirava un’aria di speranza, sospinta dal continuo fluire verso la chiesa, dallo sciame di chierichetti, dalla presenza discreta e avvolgente del coro, dalla partecipazione in massa al sacramento dell’Eucarestia. Segni evidenti di preparazione al raccoglimento interiore, toccasana per ogni componente dell’uomo.
Alla fine della funzione, sono state spalancate le porte e, dentro quell’onda di luce, i chierichetti hanno mosso i primi passi del pellegrinaggio. Il sole era in attesa sopra la strada, l’antico molino rifiutava l’invito alla danza lanciato dalla Brentella, il serpentone umano andava in silenzio tra le carezze delle ultime foglie portate dalla brezza: persone di ogni età, alcune in carrozzina, hanno voluto vivere un momento così significativo. Tre le tappe: l’oratorio della Madonna delle Grazie, il cimitero e il capitello di S. Antonio. Momenti di raccoglimento favoriti da letture di voci giovani che invitavano alla speranza, alla pace, canti di intercessione con accompagnamento di chitarra.
Poco più in là Casa Giulia taceva e fremeva per l’attesa. Tra il cancello e l’ingresso i volontari avevano posto la Porta della speranza, una struttura costruita ad hoc. All’arrivo il silenzio del corteo si è fatto tagliente e il parroco, alzata la croce, ha varcato la porta, accompagnato dal canto del Giubileo: “Alza gli occhi, muoviti col vento, serra il passo...”.
Gli uomini della Protezione civile hanno aiutato le persone nelle carrozzine, poi in fila indiana, senza fretta tutti i convenuti sono passati oltre per respirare quella speranza “che non delude mai”.
In raccoglimento don Dionisio, con lui l’amministratrice di Casa Giulia, Novella Santamaria, alla quale è stato poi consegnato il dono dell’Azione cattolica a ricordo di questo giorno.
“Grazie a Casa Giulia - ha detto il parroco -, perché se voi non foste qui, noi non avremmo vissuto un momento così carico di significato. Nel mio appoggiarmi al bastone ho scoperto che ci sono tanti collaboratori: dai chierichetti con i quali è bello celebrare la messa, al coro, alle catechiste, ai tecnici audio, all’Ac, alla Protezione civile, tutti hanno contribuito in vario modo alla riuscita”.



