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Pieve del Grappa, villa Fietta diventa centro pulsante di innovazione sociale


Da storica residenza nobiliare a centro pulsante di innovazione sociale: Villa Fietta, una sede storica degli Istituti Filippin Centro La Salle, si prepara a vivere una nuova stagione di rinascita grazie al progetto “Officina Fietta”. Un percorso di co-progettazione e partecipazione durato oltre un anno, che entra nella fase più concreta con una serie di iniziative dedicate all’inclusione, alla genitorialità e al benessere della comunità.
Le prime realizzazioni – annunciate dal direttore generale degli Istituti Filippin, Sileno Rampado, in occasione del tradizionale raduno degli ex allievi tenutosi lo scorso 18 ottobre – riguardano l’avvio di un centro per la disabilità adulta, un centro residenziale e diurno per minori e il potenziamento del Centro Autismo di Cavaso. A queste strutture si affiancheranno nuovi spazi per le famiglie, fra cui una palestra per le neomamme, pensata per offrire occasioni di socializzazione, benessere e sostegno al ritorno alla vita attiva dopo la maternità.
Dopo il pranzo conviviale, gli ex allievi sono stati invitati a visitare la storica sede di Villa Fietta, riscoprendone la bellezza e la vocazione educativa. L’edificio, situato nel cuore di Paderno del Grappa, è uno dei più importanti esempi di residenza signorile veneta: le sue origini risalgono al Quattrocento, ma fu nel Settecento che il conte Bartolomeo Fietta affidò all’architetto Giorgio Massari, protagonista del barocco veneziano, il compito di rinnovarla. Nell’Ottocento, con Lorenzo Fietta, vennero aggiunte le ali laterali e l’oratorio neogotico su progetto di Antonio Zardo.
Dopo essere passata al Seminario Patriarcale di Venezia, la villa divenne nel 1958 sede degli Istituti Filippin, proseguendo una lunga tradizione di formazione e accoglienza. Oggi il complesso, che comprende villa, chiesa, barchesse e un ampio parco, torna al centro di un nuovo disegno di sviluppo sostenibile e inclusivo.

Il progetto “Officina Fietta”, avviato nel 2023, è nato proprio con l’obiettivo di individuare le potenzialità della struttura e definire un modello di inclusione, sostenibilità e innovazione sociale. Promosso dagli Istituti Filippin, ha coinvolto cooperative, enti locali, istituzioni e attori privati del territorio attraverso un articolato percorso di progettazione partecipata.
I workshop di co-progettazione hanno rappresentato il cuore del processo, riunendo realtà come Castel Monte Onlus, Kirikù Onlus e la Cooperativa Vita e Lavoro, insieme a una rete di amministratori e operatori sociali. Dalla riflessione comune sono emerse le linee guida per la gestione condivisa di Villa Fietta e per il suo riuso come polo multifunzionale, accessibile e generativo, capace di accogliere e far dialogare realtà diverse.
Il cammino ha trovato un punto di svolta nel marzo 2025, con la firma della Lettera d’Intenti tra gli Istituti Filippin e i partner del progetto. Il documento sancisce la nascita di una vera e propria “Cittadella del Terzo Settore”, un luogo destinato a diventare motore di sviluppo sociale e culturale per la comunità del Monte Grappa e dell’intero territorio veneto.
Nel nuovo disegno, Villa Fietta non sarà solo uno spazio di cura e accoglienza, ma anche un laboratorio di idee e di relazioni: accoglierà iniziative per la formazione al lavoro, la genitorialità consapevole, il turismo sociale e le attività intergenerazionali, creando un tessuto di connessioni tra persone, associazioni e istituzioni.
Il direttore generale, nel suo intervento al raduno degli ex allievi, ha sottolineato come “questa evoluzione rappresenti la naturale prosecuzione della missione educativa degli Istituti Filippin: accompagnare la crescita della persona in tutte le fasi della vita, con attenzione alle fragilità ma anche alle nuove opportunità di comunità e di futuro”.
L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dagli ex studenti, molti dei quali hanno voluto ricordare i momenti trascorsi negli spazi della villa, ora destinati a una nuova funzione sociale. “Ritornare qui e vedere che questo luogo continua a essere vivo, capace di reinventarsi senza perdere la propria anima, è motivo di orgoglio”, ha commentato uno dei partecipanti.