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San Donà, non sarà solo un polo fieristico ma un progetto di rigenerazione urbana
Un nuovo polo fieristico che vuole fornire un esempio concreto di rigenerazione urbana. E’ ambiziosa, l’idea alla base dei nuovi padiglioni fieristici di San Donà di Piave, i cui lavori sono iniziati nei giorni scorsi nell’area di Porta Nord, su cui già insistono i cantieri per le nuove stazioni dei treni e degli autobus. I nuovi spazi della fiera sorgeranno dove un tempo erano situati i capannoni industriali di Confrutta, e la loro costruzione ha un costo stimato in 6,5 milioni di euro, di cui 6 con fondi Pnrr.
Il recupero è articolato in cinque fasi: recupero della galleria centrale come strada pubblica, l’installazione della nuova copertura, la realizzazione della nuova facciata esterna, la riqualificazione dei padiglioni e dello spazio esterno. Il progetto, redatto dall’architetto Alessandro Tessari dello studio Etb, è da considerarsi un dialogo fra passato - la precedente destinazione industriale - e futuro - la nuova destinazione espositiva -. Sarà una autentica metamorfosi dell’area, che da vuoto urbano si trasformerà in nuova architettura civica. L’immagine finale che l’architetto Tessari ha ideato è quella di una costruzione che dialogherà con lo scheletro strutturale dell’edificio originario, quasi come un’archeologia industriale, legando la memoria storica e le necessità del contemporaneo alla base dell’intero progetto.
“Rispetto allo schema tipo dell’edificio industriale originario, caratterizzato da un volume sostanzialmente chiuso e affacciato unilateralmente alla via principale a ovest, l’intervento tiene in considerazione la pluralità dei nuovi punti di vista e dei nuovi flussi - spiega l’architetto Tessari -. Ne deriva una sostanziale trasformazione spaziale, figurativa e urbana dell’edificio, convertito in un’architettura vibrante, permeabile, capace di dialogare con il nuovo assetto urbano circostante e imprimergli un carattere”.
Il carattere originario dello spazio verrà mantenuto attraverso il recupero e il restauro dei manufatti esistenti, orientando il progetto, sin dalle prime fasi, a una molteplicità d’uso, assicurando un’immagine riconoscibile e coerente con il contesto.
La nuova fiera non è pensata solamente per essere un luogo espositivo, ma, come spiega l’architetto Tessari, data la vicinanza con le due nuove stazioni, essa vuole essere a tutti gli effetti la nuova “porta di accesso” di San Donà di Piave. Per questo motivo, includerà una grande piazza pubblica, ribattezzata piazza della Frutta, per ricordare l’attività che sorgeva in precedenza, che garantirà socialità e accoglienza alla comunità locale e a chi vi si recherà per una breve visita. Piazza della Frutta costituirà a tutti gli effetti il nuovo spazio comunitario dell’intero progetto di Portanuova, dove in questi giorni fervono i lavori. La costruzione delle due nuove stazioni, ormai giunta a uno stato avanzato, è accompagnata dai lavori di rifacimento delle vie di accesso dell’area, che una volta terminati (si spera per l’inizio del nuovo anno scolastico) doteranno la città di circa un chilometro di nuova viabilità.
Attualmente, sono in corso i lavori di ampliamento del sedime stradale di via Pralungo, la realizzazione di una nuova strada di collegamento tra la vecchia stazione e quella nuova, parallela a via Ereditari, mentre è stato quasi ultimato l’ampliamento della rotatoria tra le vie Verdi e Pralungo, divenuto necessario alla luce dei maggiori flussi di traffico che interesseranno questa arteria, destinata a collegare il progetto con il centro cittadino.