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Verso le Europee/8. Manera (Lega): “Più sostenibilità, meno ambientalismo”

Nato a Treviso il 9 novembre 1972, laureato in chimica industriale e dirigente d’azienda, Alessandro Manera è, attualmente, vicesindaco di Treviso. Incarna l’anima moderata e “pragmatica” della Lega, ed è l’unico trevigiano in una lista che comprende altri candidati veneti
07/06/2024

Nato a Treviso il 9 novembre 1972, laureato in chimica industriale e dirigente d’azienda, Alessandro Manera è, attualmente, vicesindaco di Treviso. Incarna l’anima moderata e “pragmatica” della Lega, ed è l’unico trevigiano in una lista che comprende altri candidati veneti, tra cui il capolista Paolo Borchia, veronese vicino a Matteo Salvini, l’uscente Rosanna Conte, veneziana di Caorle, e la padovana Arianna Lazzarini, sindaca di Pozzonovo. Una lista dove corrono in molti, e dove è presente (al penultimo posto, in ordine alfabetico) il controverso generale Roberto Vannacci.

Rispetto a quest’ultimo, Manera ha dichiarato, a inizio campagna elettorale, di avere idee diverse. Queste le priorità del vicesindaco di Treviso, che premette: “Vi ringrazio per darmi la possibilità di parlare di Europa, tutti mi fanno solo domande di politica interna”.

Per quale idea di Europa lavorerà? Per una maggiore integrazione europea o no, di fronte alle sfide epocali che ci interpellano?

In realtà, più che integrata, mi pare che in questo momento l’Europa sia completamente disunita. Lo abbiamo visto durante la pandemia del Covid-19, lo vediamo soprattutto ora, nel conflitto in Ucraina. Quello che serve è un comune assetto di valori. Il mio sogno, per il quale intendo lavorare, è un’Europa migliore, diversa e più unita. Aggiungo che, se l’Unione europea è un mercato comune, è necessario che le condizioni siano le stesse per tutti. L’euro, all’inizio, ha faticato a funzionare, ma ora deve diventare la moneta di tutti, ci dev’essere un allineamento di tutti i Paesi alla monta comune. Capisco che per i nuovi entrati ci sia un periodo di transizione, ma ci sono Paesi che fanno parte dell’Unione europea da vent’anni, in particolare alcuni Paesi dell’Est Europa, e che non hanno ancora adottato l’euro. In questo modo, c’è una concorrenza anomala dentro al mercato comune. Questa cosa, a mio avviso, deve finire.

Quale sarà la sua priorità, se eletto, nell’impegno di eurodeputato?

Lo dico da assessore all’Ambiente del Comune di Treviso, la prima cosa sarà la proposta di modifica del “Green new deal”. In Europa, bisogna passare da un approccio ambientalista a un approccio che privilegi la sostenibilità. Noi, a Treviso, abbiamo avuto riconoscimenti e avviato molti progetti sull’ambiente, ma sempre con questa attenzione alla sostenibilità, che mette insieme attenzione al creato, alle persone, all’economia. Un esempio? La direttiva sulle case green. L’intento è positivo, la direzione verso cui andare è quella giusta, ma se si spinge l’acceleratore secondo un’ottica ambientalista il rischio è quello di portare alla distruzione del nostro patrimonio immobiliare. Altro esempio: l’ambientalismo spinge sulla diffusione delle auto elettriche. Benissimo, però dal punto di vista della sostenibilità si fa un ragionamento più ampio, guardando al contesto, alle varie implicazioni. (B.D.)

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