giovedì, 02 ottobre 2025
Meteo - Tutiempo.net

L’alfabeto dello “sballo”

Promosso dal Ceis di Treviso, un convegno per fare il punto sulla diffusione delle sostanze stupefacenti, su motivi e percorsi di cura
02/10/2025

Nei giorni scorsi a Treviso si è tenuto il convegno “Come in una bolla. Sostanze dissociative: conseguenze dell’abuso e risposte cliniche”, organizzato dal Ceis di Treviso: un’occasione d’incontro per gli esperti del settore per fare il punto della situazione sulla diffusione delle sostanze stupefacenti, sui motivi e sui percorsi di cura.

Accanto ai rappresentanti di altre realtà del triveneto e di istituzioni sanitarie, il Ceis ha potuto ricordare i suoi 40 anni di impegno nel territorio trevigiano e condividere riflessioni di grande rilevanza sociale, oltre a offrire una panoramica aggiornata sulla situazione. A chiusura lavori, nel mostrare immagini video di repertorio, filmate in occasione dell’apertura della comunità di Campocroce del Ceis (datate al lontano 1984), il presidente, Luca Sartorato, fatica a nascondere la commozione per il lungo percorso fatto, ma lascia sospesa in sala una domanda che fa riflettere: siamo sicuri che, rispetto all’84, qualcosa sia cambiato? Siamo sicuri che i nostri territori e le nostre famiglie siano davvero aperti a queste famiglie, che il muro dello stigma sia stato abbattuto?

Alcool. Parlando di alcool non si va mai fuori tema. In proposito, è utile ricordare i dati sugli incidenti stradali, riportati nella sua relazione dal dottor Giampietro Frison, direttore Uosd Laboratorio di Tossicologia clinica e forense Aulss 3: il 20% di chi causa un sinistro è positivo (abbondantemente) all’alcool. Stefano Mazzanti, comandante del Reparto operativo Comando provinciale Carabinieri di Treviso, segnala che il nuovo codice della strada sembra stia aiutando la diminuzione del numero di persone che si mettono ubriache (o alterate) alla guida.

Cannabis. Se ne registra una presenza costante, soprattutto tra i giovani, con la differenza che quelle in circolazione oggi hanno principi attivi più potenti rispetto a 30 anni fa. I dati sui sequestri riportati da Frison, a capo del laboratorio in cui pervengono campioni biologici da venti ospedali delle province di Venezia, Rovigo, Belluno, Vicenza, Treviso e Pordenone, rivela che tra il 2020 e il 2024 il 24% di questi sequestri viene dalla provincia di Treviso. Gli incidenti stradali causati da persone sotto l’effetto di stupefacenti sono circa il 10%, in larga parte cannabis, ma anche cocaina.

Cocaina. Resta molto diffusa e pericolosa, soprattutto per gli effetti di intossicazione acuta e per gli effetti disabilitanti. I dati sui sequestri del dott. Frison riportano un 21% in provincia di Treviso (il restante 79%, dunque, proviene dalle altre province).

Eroina. Il suo consumo oggi è certamente più circoscritto rispetto al “boom” avvenuto dalla fine degli anni Settanta, anche se ne è registrato un ritorno alla fine del 2010. I dati sui sequestri riportano un 5% in provincia di Treviso. Si tratta di una sostanza di più difficile assunzione rispetto alle “nuove” droghe, ma la differenza, che vale la pena segnalare, è che il suo effetto è di uno “spegnimento” dell’individuo, mentre le più recenti e preoccupanti lo accendono, con esiti talvolta drammatici.

Fentanil. I fentanili, che fanno molto parlare ultimamente in altri Paesi (ad esempio gli Usa), non sono ancora preoccupanti in Italia, grazie a programmi nazionali e regionali di prevenzione e controllo. Si tratta di nuovi oppioidi sintetici con decine di derivati che hanno una potenza da centinaia a migliaia di volte più alta di quella della morfina e dell'eroina.

Ketamina. Proprio sulla ketamina risultano allarmanti i dati portati da Frison: dalla provincia di Treviso arrivano ben il 66% dei sequestri di ketamina rispetto alle altre cinque province, che si spartiscono il restante 34%. Per Frison, “particolarmente preoccupante è il cambiamento delle modalità di assunzione, in passato contraddistinte da un uso saltuario, per esempio in occasione di rave party, e ora caratterizzate da un uso che può iniziare in giovanissima età, e avere frequenza domestica quotidiana, rappresentando nelle intenzioni degli assuntori un mezzo di evasione/dissociazione da vissuti familiari e sociali problematici”. I giovani sembrano iniziare molto presto a farne uso, nonostante possa causare patologie neurologiche importanti, soprattutto all’apparato urinario (vescica e reni).

Nsp. Le nuove sostanze psicoattive (Nsp o Nps), ha spiegato ancora Frison, “sono un gruppo di sostanze vasto, eterogeneo, facilmente reperibile in rete e rappresentano, purtroppo, un costante pericolo non solo per la salute individuale, ma anche per quella collettiva”.

A differenza dell’eroina, queste “accendono l’impulsività, creando criticità immediate per la sicurezza urbana: aggressioni, violenze improvvise, resistenze verso le forze dell’ordine”, ha sintetizzato invece Mazzanti. Di queste fanno parte cannabinoidi sintetici, catinoni, fenetilammine, oppioidi (tra cui i fentanili), stimolanti, piperazine, benzodiazepine, allucinogeni.

Psicofarmaci. Tutt’altro che trascurabile sta diventando l’utilizzo di psicofarmaci senza ricetta tra gli adolescenti: ne fanno uso circa il 15% gli studenti, con una netta prevalenza femminile, complici anche i costi contenuti. Come per le Nsp, il mercato è prevalentemente online, ma sono anche i ragazzi che ne hanno la prescrizione a farli girare a compagni e amici. Sabrina Molinaro, responsabile del Laboratorio di Epidemiologia sociale Consiglio nazionale delle ricerche Ifc, riporta che in moltissimi casi gli adolescenti ne fanno uso per migliorare la propria performance scolastica.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
10/04/2025

Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...

TREVISO
il territorio
30/09/2025

“Ci ha lasciati improvvisamente Renato Casaro, celebre illustratore e grande cartellonista del cinema,...