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850 cresimati trevigiani all'udienza del Papa. Francesco a mons. Gardin: "Ma sono proprio tanti!"

Sono tornati ieri sera i circa 850 cresimati della nostra diocesi e i loro accompagnatori. Dopo la messa sulla tomba di Pietro di martedì, ieri il "piatto forte" è stata l'udienza generale di papa Francesco, che ha salutato al termine del suo discorso i pellegrini trevigiani.

Sono tornati ieri sera i circa 850 cresimati della nostra diocesi e i loro accompagnatori. Dopo la messa sulla tomba di Pietro di martedì, ieri il "piatto forte" è stata l'udienza generale di papa Francesco, che ha salutato al termine del suo discorso i pellegrini trevigiani e, durante il consueto "giro" in papamobile, ha preso "al volo" la maglietta "ufficiale" dell'iniziativa che gli hanno lanciato i ragazzi della nostra diocesi. Grande l'entusiasmo al passaggio del Papa, che molti ragazzi sono riusciti a vedere da vicino. Molto cordiale il saluto tra il Papa e il vescovo Gianfranco Agostino Gardin, che ha spiegato al Santo Padre il motivo della sua presenza. "Ma sono proprio tanti!", ha esclamato Francesco, gettando uno sguardo sulla grande "macchia arancione" che era impossibile non notare in piazza San Pietro.

Foto © Vatican Media

"Il battesimo non è una formula magica"

“Il battesimo non è una formula magica”, è un dono che ci permette di affrontare, vincendola, la lotta quotidiana contro il male. Perché la vita cristiana è un combattimento, dove però non siamo soli: la Chiesa prega per noi, così come noi dobbiamo pregare per gli altri, per tutti quelli che hanno bisogno delle nostre preghiere, anche per quelli che non hanno fede. A spiegarlo è stato il Papa, nell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro davanti a 20mila persone e “infarcita” di aggiunte a braccio. Subito dopo la catechesi, l’appello per il summit inter-coreano in programma il 27 aprile: bisogna avere “il coraggio della speranza”, per essere “artigiani di pace”.

Il battesimo “è in modo tutto particolare il sacramento della fede, poiché segna l’ingresso sacramentale nella vita di fede”, esordisce Francesco, che cita l’itinerario percorso ancora oggi dai catecumeni ormai prossimi a ricevere l’iniziazione cristiana. “Il Vangelo porta in sé la forza di trasformare chi lo accoglie con fede, strappandolo dal dominio del maligno affinché impari a servire il Signore con gioia e novità di vita”, spiega il Papa ricordando che“al fonte battesimale non si va mai da soli, ma accompagnati dalla preghiera di tutta la Chiesa”, come ricordano le litanie dei santi che precedono l’orazione di esorcismo e l’unzione pre-battesimale con l’olio dei catecumeni: “Sono gesti che, fin dall’antichità, assicurano quanti si apprestano a rinascere come figli di Dio che la preghiera della Chiesa li assiste nella lotta contro il male, li accompagna sulla via del bene, li aiuta a sottrarsi al potere del peccato per passare nel regno della grazia divina”, sottolinea Francesco: “La Chiesa prega e prega per tutti, per tutti noi! Noi Chiesa, preghiamo per gli altri. È una cosa bella pregare per gli altri. Quante volte non abbiamo alcun bisogno urgente e non preghiamo. Noi dobbiamo pregare, uniti alla Chiesa, per gli altri: ‘Signore, io ti chiedo per quelli che sono nel bisogno, per coloro che non hanno fede…’. Non dimenticatevi: la preghiera della Chiesa sempre è in atto. Ma noi dobbiamo entrare in questa preghiera e pregare per tutto il popolo di Dio e per quelli che hanno bisogno delle preghiere”.

“Anche per i bambini si chiede a Dio di liberarli dal peccato originale”, ricorda il Papa invitando a “pregare per i bambini, per la salute spirituale e corporale. È un modo di proteggere i bambini con la preghiera”.

Come attestano i Vangeli, Gesù stesso ha combattuto e scacciato i demoni: “Il battesimo non è una formula magica, ma un dono dello Spirito Santo che abilita chi lo riceve a lottare contro lo spirito del male – precisa – credendo che Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio per distruggere il potere di Satana e trasferire l’uomo dalle tenebre nel suo regno di luce infinita”. “Sappiamo per esperienza che la vita cristiana è sempre soggetta alla tentazione di separarsi da Dio, dal suo volere, dalla comunione con lui, per ricadere nei lacci delle seduzioni mondane”, afferma Francesco:“E il battesimo ci prepara, ci dà forza per questa lotta quotidiana, anche la lotta contro il diavolo che – come dice San Pietro – come un leone cerca di divorarci, di distruggerci”.

“È faticoso combattere contro il male, sfuggire ai suoi inganni, riprendere forza dopo una lotta sfiancante, ma dobbiamo sapere che tutta la vita cristiana è un combattimento. Dobbiamo però anche sapere che non siamo soli, che la Madre Chiesa prega affinché i suoi figli, rigenerati nel battesimo, non soccombano alle insidie del maligno ma le vincano per la potenza della Pasqua di Cristo”. L’esempio scelto, tratto dal rito del battesimo, è l’unzione sul petto con l’olio dei catecumeni, lo stesso olio usato dai cristiani dei primi secoli per imitare gli antichi lottatori, che si ungevano per sfuggire più facilmente alla presa dell’avversario. “Fortificati dal Signore Risorto, che ha sconfitto il principe di questo mondo, anche noi possiamo ripetere con la fede di san Paolo: ‘Tutto posso in colui che mi dà la forza’”, garantisce il Papa. “Noi tutti possiamo vincere, vincere tutto, ma con la forza che mi viene da Gesù”. (M. Michela Nicolais)

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