Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Con Vita del popolo a Roma per il Giubileo
In seimila, con i settimanali diocesani di tutta Italia, all’udienza giubilare di sabato 9 aprile in piazza San Pietro. Riconoscibili dai cappellini rossi e dai loro giornali che hanno sventolato ricambiando i saluti di papa Francesco. Due pullman sono giunti anche dalla diocesi di Treviso.

E’ stata una tre giorni intensa per i 109 fedeli della diocesi di Treviso che hanno partecipato al pellegrinaggio giubilare con udienza del Papa sabato 9 aprile in piazza San Pietro. Il pellegrinaggio è stato organizzato per il 50° della nascita della Federazione italiana settimanali cattolici, Fisc, di cui fa parte “La vita del popolo”.
Un gruppo è partito da Biadene e Caonada, accompagnati dal parroco don Mariano Zanesco, l’altro da Treviso guidati da rappresentanti della “Vita del popolo”. Tutti forniti dei cappellini rossi che hanno unito in piazza San Pietro i seimila pellegrini giunti con la Fisc.
Insieme all’emozionante incontro con papa Francesco che ha percorso tutti i varchi sulla papa mobile per salutare il più vicino possibile i 40.000 presenti, il pellegrinaggio prevedeva il passaggio alle porte sante di altre due basiliche romane, oltre a San Pietro: San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le mura.
La mater et caput di tutte le chiese di Roma e del mondo, cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano ci ha accolto nel pomeriggio di venerdì 8 per una breve visita prima di inoltrarci in pullman nelle meraviglie romane (e nel traffico della capitale). Un fugace passaggio è stato fatto anche accanto alla quarta basilica papale di Roma, la basilica di Santa Maria Maggiore.
Dopo il riposo, la mattinata di sabato 9 col Santo Padre e le sue intense parole. «Gesù “ci chiede di non fare l’elemosina per essere lodati e ammirati dagli uomini per la nostra generosità” - ha puntualizzato il Papa ricordando l’invito -: “fa in modo che la tua mano destra non sappia quello che fa la sinistra”. Non è l’apparenza che conta, ma la capacità di fermarsi per guardare in faccia la persona che chiede aiuto». «Non dobbiamo identificare l’elemosina con la semplice moneta offerta in fretta, senza guardare la persona e senza fermarsi a parlare per capire di cosa abbia veramente bisogno», la raccomandazione di Francesco.
E con queste parole che risuonavano nella mente e nel cuore, siamo ripartiti per la visita guidata di Roma, questa volta a piedi, dal Campidoglio ai Fori imperiali, dalla fontana di Trevi al Pantheon, dalla chiesa di San Luigi dei Francesi a piazza Navona.
SAN PAOLO FUORI LE MURA
Raggiungere qualsiasi posto a Roma non è agevole per il traffico, a volte le distanze, spesso gli inconvenienti. Quelli imprevedibili e quelli prevedibili... come la maratona di Roma (con oltre quindicimila iscritti...). Ma nulla ferma i pellegrini decisi a vivere la celebrazione della messa domenicale a San Paolo fuori le mura, dove erano presenti anche altri pellegrini della diocesi dalle parrocchie della Collaborazione Pastorale di Fonte. Nemmeno i rigorosi controlli per entrare nei luoghi sacri che rallentano ma danno sicurezza.
Dopo la messa, i pellegrini hanno potuto visitare la Basilica, la seconda più grande dopo quella di San Pietro in Vaticano, che è stata eretta sul luogo che la tradizione indica come quello della sepoltura dell’apostolo Paolo. Da 1.300 anni la cura della liturgia e della lampada votiva sulla tomba dell’Apostolo è affidata ai monaci benedettini.
Non c’è più tempo per altre visite, solo per gli ultimi acquisti a ricordo di questo bel pellegrinaggio. Si sale in pullman per il ritorno nelle proprie case. Ci accompagnano soprattutto le parole e la benedizione del Papa. Risuona in noi l’invito finale di Francesco: “Vi esorto a ravvivare la fede con il passaggio attraverso la Porta Santa, per essere testimoni dell’amore del Signore Risorto con concrete opere di misericordia”.