Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Giovanni Antonio Farina: un nuovo santo per la nostra diocesi
Domenica 23 novembre papa Francesco riconoscerà ufficialmente, additandola alla chiesa universale, la santità di Giovanni Antonio Farina, che fu vescovo di Treviso dal 1850 al 1860. Alle ore 10 in piazza san Pietro il Pontificale della canonizzazione. Presenti molti trevigiani insieme al Vescovo. La diretta su Tv2000 e BluradioVeneto

Con la canonizzazione domenica 23 novembre di Giovanni Antonio Farina, il “Proprio” della nostra diocesi si arricchisce di un nuovo santo, unico vescovo nella nostra storia bimillenaria. Un uomo che, tra le molte traversie e difficoltà incontrate nei dieci anni di episcopato a Treviso, è riuscito a brillare per sapienza pastorale, pazienza e grande carità. I santi sono fatti così: le croci che incontrano, per come vengono da essi assunte e vissute, mettono in risalto il loro particolare carisma di santità. Questo fa la differenza rispetto a qualunque altro dono o carisma. Forse al momento nessuno o pochi se ne accorgono, soprattutto se la vita del santo è messa alla prova e resa un po’ appannata da tensioni e incomprensioni ma, essendo il tempo galantuomo, prima o poi tutto il bene che si è seminato viene riportato alla luce, splendente quanto mai. E’ stato così anche per il vescovo Farina.
Nella intervista che riportiamo, la postulatrice suor Albarosa Bassani dice che il santo è un amico, che si fa portavoce presso Dio e che Farina, con le sue opere di carità, è stato un uomo chino sui bisogni della gente. In sostanza un intercessore presso Dio e al tempo stesso un modello da imitare sulla via della carità e del farsi prossimo. La categoria dell’amicizia aggiunge però a tutto questo anche la vicinanza, la condivisione e la cura che il santo ha per coloro che accettano di essere suoi amici. Siamo perciò in buone mani.
Del santo Farina vengono messe in risalto la carità e l’impegno nel campo educativo. Non bisogna però distaccare tale carisma dalla sua attuazione pratica più significativa e visibile che sono le suore Dorotee di Vicenza da lui fondate e che nella nostra diocesi sono conosciute non solo per la loro presenza in ospedale e in alcune parrocchie, ma anche per la loro consorella, santa Maria Bertilla Boscardin, amata quanto mai dai trevigiani e dalle famiglie dei quartieri poveri della città per la sua grande carità e umiltà.
Bisogna convenire che la santità è davvero strana. Può essere raggiunta sia da una umile persona, come santa Bertilla, pressoché sconosciuta, che ha cercato di vivere nel nascondimento, scevra da ogni plauso o considerazione, che da un vescovo come il Farina che, anche per le vicende vissute, ha raggiunto una certa fama e notorietà. Niente di più vero perciò di quando afferma il Concilio: "Nel popolo di Dio, benché tutti chiamati alla santità, non tutti però camminano per la stessa via”.