Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Centro della famiglia in Vaticano ricevuto dal cardinale Parolin
Fondazione Centro della Famiglia e ISI, Istituto Scientifico Internazionale Paolo VI per la ricerca sulla fertilità e infertilità umana per una procreazione responsabile, hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione scientifica per aiutare da subito le coppie subfertili anche del Veneto.

Sfuggono sempre più ad un’unica catalogazione le cause di infertilità umana. La decisione e il desiderio di avere figli incontrano spesso delle difficoltà che sfuggono alla conoscenza della coppia e anche degli esperti. La fecondazione assistita suscita in alcuni titubanza e forse anche resistenza a iniziare un percorso quanto mai stressante per l’invasività medica sulla propria relazione sessuale. E la domanda di conoscenza resta inevasa. Risposte e soluzioni possono tuttavia arrivare alla coppia dalla ricerca scientifica e da un sostegno psicorelazionale. Ora anche a Treviso.
L’altro ieri, a Roma, al portone d’ingresso di San Pietro, è stato infatti siglato il protocollo d’intesa tra il centro di ricerca sulla fertilità e infertilità umana per una procreazione responsabile, l’Istituto scientifico internazionale Paolo VI (ISI), e la Fondazione Centro della Famiglia. Le firme sono state dei due rispettivi direttori, il prof. Riccardo Marana e don Mario Cusinato. La delegazione del Centro della Famiglia ha avuto in seguito un incontro con il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, al quale è stata consegnata copia del protocollo e sono state illustrate le finalità della collaborazione scientifica di eccellenza. La delegazione è stata trattenuta in udienza dal cardinale che ha concelebrato con i sacerdoti del Centro della Famiglia.
Il protocollo, è stato detto, permetterà da subito la realizzazione e lo sviluppo e di un primo progetto di ricerca comune, al quale saranno cooptati altri centri di ricerca in Europa. La finalità è la possibilità di approdare alla gravidanza da parte delle coppie subfertili attraverso la conoscenza del ritmo mensile e il sostegno psicorelazionale. Questa prospettiva ha già una base scientifica e ha fondamento su uno studio scientifico condotto recentemente da un’équipe di ricercatori dell’Università di Heidelberg. Essi hanno accertato come, per coppie subfertili, l’alternativa ‘naturale’ dia risultati superiori a quelli ottenibili con la fecondazione medicalmente assistita. I risultati sono di gradimento anzitutto per le coppie che attendono un figlio, ma prefigurano anche un risparmio non indifferente per il sistema sanitario nazionale.
Lo studio che sarà condotto da Centro della Famiglia e Istituto Scientifico Internazionale Paolo VI si prospetta come “ricerca-intervento”. Verificati infatti i dati delle ricerche precedenti, esso ha come obiettivo di mettere a punto e sperimentare un protocollo affidabile sia nella fase di diagnosi sia in quella dell’accompagnamento, previsto per un anno. Il tema della subfertilità è molto sentito e la diagnosi delle singole situazioni sarà realizzabile in partnership con la sanità locale, questo almeno è l’auspicio.