Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Treviso: un tavolo territoriale per il Patto con l'islam
Lunedì scorso in Prefettura il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, invitato dal prefetto Laura Lega, ha illustrato i contenuti del recente Patto nazionale per un islam italiano, firmato con alcune delle più significative realtà che rappresentano i musulmani che vivono in Italia. tra i presenti don Davide Schiavon e don Bruno Baratto

In parte è stata un’occasione persa, viste le assenze di diversi sindaci invitati. Dall’altra, un primo confronto positivo. Lunedì scorso in Prefettura il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione, invitato dal prefetto Laura Lega, ha illustrato i contenuti del recente Patto nazionale per un islam italiano, firmato con alcune delle più significative realtà che rappresentano i musulmani che vivono in Italia. Un’intesa che punta all’assuzione di precisi impegni di parte delle comunità islamiche, oltre che al loro riconoscimento, in vista di una più forte integrazione.
Lunedì si è parlato delle ricadute locali possibili di questo Patto e tutti i presenti sono intervenuti. Tra questi gli assessori Anna Caterina Cabino e Barbara De Nardi, assessori rispettivamente di Treviso e Vittorio Veneto (assenti invece i Comuni di Asolo, Castelfranco, Montebelluna, Conegliano e Oderzo); i rappresentanti di quattro associazioni islamiche; associazioni di categoria. Erano presenti anche il direttore della Caritas Tarvisina, don Davide Schiavon e il direttore diocesano Migrantes, don Bruno Baratto.
Commenta don Schiavon: “L’assenza di alcuni sindaci è stata un’occasione persa, ma il clima è stato costruttivo e sereno, è stato fatto un altro piccolo passo nella giusta direzione. E’ stata decisa l’istituzione di un Tavolo locale, che si riunisca con continuità per applicare gli obiettivi del Patto”. Sottolinea don Baratto: “E’ stato messo in evidenza che questo processo territoriale, giustamente avviato dai firmatari del Patto, è comunque aperto al coinvolgimento di altri soggetti da tempo attivi nel territorio. In tal modo viene valorizzato il lavoro che da tempo si fa a livello locale”. (B.D.)