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Vescovi italiani, appello per la pace: “Non possiamo restare in silenzio”

“Come vescovi, riuniti in Assemblea Generale ad Assisi, esprimiamo la nostra preoccupazione per l’escalation di violenza e odio di questi giorni, che sta assumendo proporzioni sempre più tragiche”. Comincia così la dichiarazione diffusa per la pace dei vescovi italiani, rilasciata al termine della sessione mattutina di oggi

“Come vescovi, riuniti in Assemblea Generale ad Assisi, esprimiamo la nostra preoccupazione per l’escalation di violenza e odio di questi giorni, che sta assumendo proporzioni sempre più tragiche”. Comincia così la dichiarazione diffusa per la pace dei vescovi italiani, rilasciata al termine della sessione mattutina di oggi. “Sentiamo impellente il compito di denunciare le logiche della contrapposizione e dell’individualismo, e di favorire la collaborazione e la riconciliazione. Sogniamo un mondo che sia davvero casa di tutti, dove il riconoscimento della dignità umana cammini di pari passo con il dovere di amare gli altri come fratelli e sorelle”, proseguono i vescovi: “Guardiamo con particolare dolore alla situazione in Medio Oriente e rinnoviamo l’appello al ‘cessate-il-fuoco’, facendo nostre le parole di Papa Francesco: ‘Le armi si fermino, non porteranno mai la pace, e il conflitto non si allarghi! Basta! Basta, fratelli, basta! A Gaza, si soccorrano subito i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari a quella popolazione stremata. Si liberino gli ostaggi, tra i quali ci sono tanti anziani e bambini’”, il riferimento all’Angelus di domenica scorsa. “Insieme al Medio Oriente, il nostro pensiero va anche all’Ucraina, al Sud Sudan e ai tanti altri luoghi segnati da conflitti spesso dimenticati”, prosegue la dichiarazione: “Non possiamo rassegnarci al silenzio: sentiamo forte l’imperativo a comunicare il Vangelo dell’unità e della riconciliazione in un mondo sprofondato nelle tenebre ma desideroso di luce”. “Da Assisi, la Città della Pace, con l’intercessione di San Francesco, eleviamo la preghiera a Cristo nostra pace (Ef 2,14), che ha la forza per abbattere il muro di inimicizia”, l’appello alla vigilia del momento di implorazione per la pace che sdi questo pomeriggio, con i Vespri, la processione da Santa Chiara a San Francesco e la Messa presieduta dal card. Zuppi: “Egli sostenga l’impegno di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, nella consapevolezza che la costruzione della pace è responsabilità di tutti”. “Non vogliamo che la cultura dell’odio e del pregiudizio continui a seminare divisione, distruzione e morte”, l’appello finale: “Questa è una sfida da affrontare insieme, non più procrastinabile. Nel cantiere della pace c’è posto per tutti: ‘C’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia’ (Fratelli tutti, 225)”.

L’intervento del card. Pizzaballa

“Sono 1.400 le vittime israeliane dell’attacco del 7 ottobre, oltre 11mila i morti accertati a Gaza, gran parte civili di cui almeno 4000 i minori. Gli sfollati in Israele sono circa 100mila, mentre a Gaza almeno un milione”. Così il card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, in un collegamento durante la prima sessione dei lavori della giornata di oggi ad Assisi, dedicata alla pace, ha descritto la “drammatica situazione attuale”. Il collegamento riservato con i vescovi che partecipano all’Assemblea straordinaria di Assisi – informa l’Ufficio nazionale della Cei per le comunicazioni sociali – è durato circa 20 minuti. I cristiani presenti a Gaza, dove “le infrastrutture sono completamente distrutte”, sono “meno di un migliaio, accolti in un centro ortodosso e in una parrocchia cattolica nella zona settentrionale, sotto bombardamenti continui e al centro delle operazioni militari”, ha reso noto Pizzaballa. “Diamo inoltre alloggio – ha aggiunto – a circa 3000 musulmani, ospitati nei locali di una scuola”. Grande, ha continuato, “è la preoccupazione anche per i cristiani che si trovano a Betlemme e nelle zone limitrofe e per quelli sparsi in Cisgiordania”. Nel ringraziare la Chiesa in Italia per la vicinanza concreta e spirituale, il Card. Pizzaballa ha espresso l’auspicio che si arrivi presto ad una soluzione che garantisca pace e sicurezza per tutti. “Preghiamo – ha concluso – per tutte le vittime innocenti. La sofferenza degli innocenti davanti a Dio ha un valore prezioso e redentivo, perché si unisce alla sofferenza redentrice di Cristo. Che la loro sofferenza avvicini sempre di più la pace e non contribuisca a generare altro odio!”. Il card. Matteo Zuppi, a nome dei vescovi italiani, ha rinnovato la prossimità delle Chiese in Italia, assicurando un ricordo particolare nella preghiera per la pace che si svolgerà oggi pomeriggio.

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