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Dosson e Frescada: un grande abbraccio collettivo a don adriano
Un fine settimana intenso, all’insegna della riconoscenza, quello di sabato 8 e domenica 9 novembre, quando le comunità parrocchiali di Frescada e Dosson hanno salutato don Adriano Fardin, al termine del suo lungo servizio pastorale, che per quasi tre decenni (a Dosson) lo ha visto guida, punto di riferimento e presenza familiare.
Il primo momento di congedo si è svolto sabato 8 novembre, durante la messa delle 18.30, a Frescada. La celebrazione, molto partecipata, si è conclusa con un momento conviviale durante il quale i fedeli hanno voluto esprimere a don Adriano il proprio affetto attraverso saluti personali, ricordi condivisi e parole di sincera gratitudine.
La comunità ha, infatti, annunciato: “Caro don Adriano, ci pare significativo che il tuo saluto sia proprio oggi, festa della Basilica Lateranense, madre di tutte le chiese del mondo. Questa ricorrenza ci permette di fare memoria del nostro cammino come comunità cristiana e di come tu ci abbia accompagnato in questi quattro anni, in cui abbiamo condiviso momenti di festa, incontri, celebrazioni, chiacchiere dopo la messa, giornate estive ai campi con i ragazzi: piccole e grandi occasioni che hanno lasciato un segno di vicinanza e fraternità”.
È stato ricordato anche il suo arrivo a Frescada, in un tempo delicato: “Nel novembre 2021 hai iniziato il tuo ministero di presidenza qui, quando la parrocchia aveva appena celebrato il cinquantesimo e viveva una fase di transizione segnata dalla ripresa, dopo gli anni difficili della pandemia. In questo contesto non facile, hai saputo offrirci la tua presenza discreta e familiare, segno di una Chiesa che accompagna con fiducia e pazienza”.
Il giorno seguente, domenica 9 novembre, alle 10.30, è stata la comunità di Dosson ad accoglierlo per il suo saluto. Durante l’omelia, don Adriano ha offerto una riflessione profonda sul senso della Chiesa e sul valore della comunità cristiana. “Quando parliamo di chiesa edificio - ha ricordato - parliamo di un luogo sacro, non perché lo sono le pietre che lo costituiscono, ma perché è sacro il popolo che lo abita. È il popolo di Dio il vero tempio”.
Nel proseguire, ha ripercorso con emozione la sua lunga presenza a Dosson: “Sono arrivato qui 29 anni fa, giovane parroco. Non avrei immaginato che questa comunità sarebbe diventata la mia vita e la mia missione. Insieme a voi ho camminato e ho celebrato l’Eucaristia in questa chiesa e quando non bastava questa chiesa, anche all’aria aperta soprattutto nel tempo del Covid”. All’inizio, ha continuato il sacerdote, “avete avuto un giovane parroco, un ragazzino, e mi avete aiutato, appunto, avete avuto fiducia, collaborando e accompagnandomi nell’affrontare le sfide che ci si sono presentate. Grazie di cuore, ma davvero, per l’amicizia, l’affetto, per il cammino fatto insieme, per il desiderio condiviso di vivere il Vangelo in questo luogo, in questo tempo, ricercando le forme per annunciarlo tra la nostra gente”.
Al seguito della messa anche la comunità di Dosson ha espresso i propri saluti: “Caro don Adriano, oggi siamo qui a dirti il nostro immenso grazie, e a dimostrarti il nostro affetto: non solo per il pastore che sei stato, ma anche per il figlio, il fratello, il padre, l’amico che sei diventato per ciascuno di noi. Hai fatto tanto per la comunità di Dosson, in questi anni, dando tutte le tue energie, spendendo la tua vita per noi, e di ciò siamo consapevoli e grati”.
Ancora, i parrocchiani hanno scritto: “Sei entrato nelle nostre case, nelle nostre famiglie, ti sei seduto alle nostre tavole, hai partecipato alle nostre gioie e alle nostre fatiche... cosicché tutti abbiamo sperimentato la ricchezza di questo tuo speciale modo, umano e semplice, di essere vicino. Con te non sono cresciute soltanto le opere parrocchiali, ma siamo cresciuti tutti - tu e noi - insieme, in uno spirito di accoglienza e comunione. Ringraziamo, quindi, il Signore del dono della tua presenza tra noi e garantiamo le nostre preghiere affinché il Padre possa sempre benedirti con la sua Grazia”.
Dopo la celebrazione, anche a Dosson la comunità si è riunita in un momento di festa e saluto.
In entrambe le parrocchie, è emerso un tratto comune: il ricordo di un pastore che ha saputo accompagnare con attenzione, ascolto e disponibilità, lasciando un segno profondo nel tessuto spirituale e umano delle due comunità. Il weekend appena trascorso si è trasformato, così, in un grande abbraccio collettivo, un “grazie” corale rivolto a un parroco che per anni ha camminato con il suo popolo, condividendo gioie, difficoltà e la vita della comunità. (Elena Merotto)



