In particolare, di fronte alle autorità belghe, il Pontefice, oltre a ritornare sullo scandalo degli...
Volpago e Venegazzù: via Crucis con l’icona della famiglia e la preghiera per gli ucraini
“Su questi binari dobbiamo camminare e costruire insieme la pace nel mondo e nelle nostre famiglie”. Un migliaio di fiaccole ha illuminato, venerdì 11 marzo, il tratto di strada che separa le due chiese
Un migliaio di fiaccole ha illuminato, la notte di venerdì 11 marzo, il tratto di strada che separa le chiese di Volpago e Venegazzù. Il percorso scelto per la Via Crucis che ha accompagnato l'icona della famiglia da una parrocchia all'altra è stato quello della “Tradotta”, la vecchia ferrovia militare trasformata da un paio di anni in percorso ciclopedonale. L’appuntamento era inserito nel programma di incontri previsti per valorizzare la presenza nelle due comunità dell’icona per la Giornata mondiale delle famiglie, che era stata ricevuta da Selva domenica 6 marzo ed è stata affidata a Montebelluna sette giorni dopo, sempre percorrendo a piedi la “Tradotta”.
Lungo il cammino, scandito dalle quattordici stazioni, sono risuonate le preghiere, i canti, le parole evangeliche, le riflessioni preparate come tappa di avvicinamento all’incontro mondiale delle famiglie in programma a Roma dal 22 al 26 giugno. Alle invocazioni già previste e preparate, si sono aggiunte anche quelle per la pace in Ucraina, motivazione che ha contribuito ad accrescere la partecipazione, con l’adesione del Comune di Volpago del Montello e dell’Istituto comprensivo. Erano presenti il sindaco Paolo Guizzo, insegnanti della scuola e alcuni gruppi di alunni che hanno portato nella processione i cartelloni da loro stessi preparati nei giorni precedenti. Lungo il tragitto, sorvegliato da Protezione civile e Polizia locale, si sono aggiunte altre persone, in un clima condiviso di partecipazione e attenzione, che ha toccato il culmine sul sagrato della chiesa di Venegazzù.
“Queste piccole luci - ha detto il parroco don Federico Gumiero - hanno dato un orientamento a chi è disperso, a chi è lontano dalla pace. Abbiamo seguito la croce e l'icona. Sono stati come i due binari che un tempo costituivano questa ferrovia. Su questi binari dobbiamo camminare e costruire insieme la pace nel mondo e nelle nostre famiglie. Il primo binario è quello dell'amore di Dio per noi che si manifesta proprio sulla croce, il secondo è quello dell'amore vicendevole tra noi, da vivere nelle nostre famiglie e nella famiglia dell'umanità. La strada che abbiamo percorso ci ha fatto incontrare degli incroci, delle svolte, vie da scegliere, direzioni da prendere come cristiani e come cittadini, come singoli e come comunità”. Amare sempre, gratuitamente, senza misura, amare tutti e seriamente sono le direzioni indicate per una vita piena in famiglia e nella collettività, guardando all’esempio di Gesù.
Il percorso della “Tradotta”, che a ottobre aveva accolto il pellegrinaggio di una reliquia di Sant’Antonio di Padova, sarà utilizzato anche per altre occasioni di preghiera dalle parrocchie di Volpago e Venegazzù, a cominciare dal Venerdì Santo.