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L’originale esperienza unitaria del gruppo Agesci di San Donà
Tra le tante esperienze formative estive proposte da parrocchie, collaborazioni e gruppi scout nelle varie realtà parrocchiali della diocesi, spicca nell’estate che volge al termine il campo unitario proposto dal gruppo Agesci San Donà 1. Vale la pena di essere raccontato, perché non capita così spesso che un gruppo scout proponga un campo unitario, invece dei consueti campi estivi per branca: lupetti, esploratori/guide, o route del noviziato e clan.
“L’idea del campo di gruppo era nel pensiero della comunità Capi da giugno 2022 - ci scrivono Federica Celotto e Antonio Morra, i due capigruppo -. Il gruppo arrivava da due anni caratterizzati dalle restrizioni del Covid che ci hanno fatto lavorare in modo molto separato. Questo ha portato la comunità Capi e i ragazzi a vivere il percorso scout conoscendo solo la branca a cui si apparteneva e le persone vicine. Confrontandoci con la comunità Capi, ci siamo accorti che mancava la dimensione di gruppo, che ci aiuta a sentirci parte di una famiglia più grande, fatta da fratelli più grandi disposti ad aiutare e supportare e da fratelli più piccoli, sempre pronti a portare entusiasmo”.
“Dopo aver dovuto rinunciare, lo scorso anno, per le conseguenze legate all’alluvione in Emilia Romagna - scrive ancora Federica - quest’anno, ci siamo interrogati nuovamente sul campo di gruppo, e abbiamo ritenuto che gli obiettivi che avevamo l’anno scorso erano ancora molto validi”.
Ed eccoci, quindi, alle consuete dinamiche: i preparativi nelle squadriglie, le pattuglie del noviziato e clan che organizzano la loro route, i capi che pensano a ogni giornata, ogni gioco, ogni serata, i cambusieri. Tema del campo: Pirati dei Caraibi, con tutti i partecipanti divisi in quattro squadre.
Gli esploratori e le guide sono partiti per Bosco di Tretto, sulle Prealpi vicentine, per montare le tende e gli angoli nel posto campo lunedì 5 agosto, preceduti da alcuni genitori e dai ragazzi del quarto anno che avevano già preparato il campo montando la pagoda, la cambusa, i bagni... e tutto il necessario.
Sabato 10 sono partiti anche i lupetti, accolti nella casa San Gaetano e i giovani del noviziato e del clan, che per i primi tre giorni hanno vissuto una route in tenda, per giungere al posto campo di bosco di Tretto martedì 13 agosto. Nel mezzo, si sono vissute le consuete esperienze di campo.
Sabato 17 agosto, molte famiglie sono salite con dei pullman e qualche macchina, per concludere assieme ai ragazzi il campo, con la santa messa, il pranzo condiviso e il quadrato finale con la proclamazione dei vincitori del campo: i Pirati di Tortuga.
“Il campo di gruppo aveva l’obiettivo di creare uno spirito comunitario e un valore di fraternità da trasmettere ai ragazzi - scrive a commento Federica Celotto -. E’ un’esperienza che unisce, forma legami, abitua a fare comunità. Il lavoro insieme diventa prezioso per una trasversalità educativa tra età”.
E che sia stato uno di quei campi che non si può dimenticare facilmente lo dicono anche le testimonianze dei protagonisti: a Veronica, ad esempio, è piaciuto particolarmente la condivisione e lo stare con la propria squadriglia, la missione, ma si ricorda bene anche la fatica per andare a fare legna.
“Il campo mi è piaciuto molto, soprattutto l’intesa che si era creata tra i membri della mia squadriglia per vincere il campo e per divertirsi - scrive invece Gabriele -. Mi sono molto divertito a giocare e a cucinare con i lupetti e i rover e le scolte”.
“Del campo - scrive Giovanni - mi è piaciuta la possibilità di vivere una realtà diversa da quella che avremmo vissuto soltanto di clan, la possibilità di tornare a vivere quella dimensione del reparto e coi lupi, ma con una responsabilità diversa. Infatti, la posizione intermedia tra capi e animati che abbiamo sperimentato è stata certamente interessante e unica nel genere”.
“Il campo di gruppo ci ha fatto fare assieme tanta strada in salita - commenta infine Federica -, ma alla fine i panorami che abbiamo potuto ammirare ci hanno fatto tornare a casa con il sorriso, con tanto entusiasmo e voglia di ricominciare”.