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Minorile: le panchine dei ragazzi contro la violenza di genere
I giovani detenuti dell’Ipm di Treviso, accompagnati dai loro insegnanti del Cpia Alberto Manzi, hanno presentato, il 24 novembre, i frutti del percorso fatto, nelle aule di scuola dell’Istituto penale minorile, sul tema della violenza di genere.
Oltre a professori ed educatori, erano presenti, il direttore dell’Ipm Girolamo Monaco, il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi e il cappellano, don Otello Bisetto.
I ragazzi, da metà settembre, hanno lavorato con i professori di Lettere, Arte e Musica sul tema della violenza contro le donne. Hanno dipinto di rosso alcune panchine, posizionate nel cortile interno, e le hanno decorate con alcune frasi significative sul tema. Il laboratorio di Scrittura creativa li ha portati a realizzare anche alcuni elaborati scritti, che sono stati letti durante la mattinata, e una canzone, dal testo molto denso di significati. Il messaggio che è arrivato dai 15 ragazzi attualmente presenti in Ipm (la capienza massima sarebbe di 12) è stato forte e chiaro: “Alziamo la testa e diciamo basta alla violenza di genere”. Il valore del progetto è amplificato dal fatto che alcuni di loro sono detenuti per reati violenti e un percorso capace di dare consapevolezza alle conseguenze delle proprie azioni può fare la differenza nelle opportunità di reale cambiamento di vita e di abbassamento delle possibilità di recidiva.
Mons. Tomasi ha fatto i complimenti ai giovani per il lavoro svolto e benedetto le panchine. Tra queste ce n’è anche una azzurra, dipinta per la pace, e una colorata, a tema libertà: “Vedo una panchina dai colori intrisi di terra e allo stesso tempo pieni di luce - ha commentato il Vescovo rivolgendosi a i ragazzi - ed è proprio così che dobbiamo vivere bene nel mondo, portando con noi sempre la luce della speranza e ricordandoci che nessuno di noi è l’errore che ha fatto”.
Sul tema della libertà, molto sentito dai ragazzi, è intervenuto anche il direttore, ricordando che “la libertà è una casa che si costruisce tutti insieme”.
Poi, il Vescovo, prendendo spunto dalla scritta su una delle panchine rosse: “Dio conta le lacrime delle donne”, ha voluto ribadire che “dobbiamo tutti coalizzarci per promuovere la dignità di ogni persona, che è inviolabile e sacra”.
La mattinata si è conclusa con un momento conviviale in palestra.