giovedì, 11 dicembre 2025
Meteo - Tutiempo.net

Il Passante incompiuto: ecco tutte le opere complementari mancanti

Ormai da otto anni i veicoli sfrecciano lungo il grande nastro d’asfalto che va da Dolo a Quarto d’Altino. Eppure restano in molti casi inattuati gli accordi con gli Enti locali per dotare il territorio di un’adeguata viabilità di collegamento: a partire dal Terraglio Est.

Vedendo sfrecciare le automobili dal casello di Mirano e fino a Quarto d’Altino, vedendo finalmente decongestionata la tangenziale di Mestre, siamo indotti a credere che il Passante di Mestre sia un’opera ormai conclusa e operativa. In realtà, benché sia stato inaugurato nel 2009, il progetto è in parte incompiuto. Il protocollo d’accordo firmato nel 2004 e confermato e rinnovato negli anni successivi, prevedeva una serie di compensazioni e interventi a favore dei territori attraversati da questa lunga striscia d’asfalto. Fu proprio quel protocollo a far superare al progetto la ferma opposizioni di tutti i Comuni attraversati.
Quei patti non sono però stati rispettati né dalla Regione Veneto, né dalla società per azioni Concessioni autostradali venete (Cav) concessionaria del Passante autostradale. Se da un lato il progetto di bypassare Mestre realizzando circa venticinque chilometri di nuova autostrada è un successo dal punto di vista delle percorrenze, che anche lo scorso anno sono aumentate del 2,5 per cento, dall’altro ancora molto resta da fare per mitigare l’impatto di questo nastro d’asfalto sul territorio e per i collegamenti con la viabilità ordinaria. “Noi siamo tra i fortunati - spiega il sindaco di Spinea, Silvano Checchin - le opere che riguardano il nostro Comune sono già state realizzate”.
Il sindaco si riferisce all’adeguamento della Strada provinciale 36 da località Fossa a Rossignano, al collegamento da via Martiri e a via Capitanio e al collegamento Rossignago - Asseggiano inaugurato nel 2015. Nella zona più ad ovest è stata inaugurata, sempre nel 2015, la variante Roncoduro, strada regionale 11 che interessa i Comuni di Dolo, Mira e Pianiga. “Il criterio - aggiunge - con cui si è scelto di realizzare alcune delle opere complementari prima rispetto ad altre, e comunque ben dopo l’inaugurazione del Passante, non è del tutto chiaro, comprendo quindi il disappunto dei Comuni che ancora non vedono, dopo tanti anni, sistemata la loro viabilità”.
Mirano e Salzano aspettano
In effetti le situazioni relative al Terraglio est, alle varianti di Salzano e Robegano e gli interventi a favore di Mirano, fortemente impattato dal casello autostradale, sono lontane dal vedere la realizzazione. Il Comune di Mirano ha deciso, dopo anni di insistenze e di proteste, e dopo la rinegoziazione delle opere di compensazione, di ricorrere al giudice contro la Regione che non ha ancora messo a disposizione i 19 milioni necessari. Mancano all’appello la ciclabile lungo la strada provinciale 36 tra Scaltenigo e Mirano, una dozzina di rotatorie, altre 4 piste ciclabili, un progetto tecnologico per il controllo della viabilità e della sicurezza assieme alla riqualificazione di molta della rete stradale locale e della sua messa in sicurezza. Prima di questa azione il Comune lo scorso anno aveva inviato una diffida al governatore del Veneto Luca Zaia. Nel ricorso presentato al Tar del Veneto il sindaco Maria Rosa Pavanello e la sua giunta chiedono i danni per 43 milioni di euro. Le strade ora sono due: attendere il pronunciamento del Tar, in merito al ricorso presentato dal Comune, oppure giungere a un accordo tra il ricorrente e i resistenti, che sono, oltre alla Regione, la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Anas.
Un altro primo cittadino che aspetta un segnale dalla Regione Veneto è Alessandro Quaresimin, sindaco di Salzano. “Le opere che noi attendiamo sono addirittura precedenti a quelle di Mirano, tanto è vero che esistono già i progetti e tutte le autorizzazioni. Sarebbero immediatamente cantierabili. Entrambi gli interventi, ovvero la realizzazione della tangenziale di Salzano e la circonvallazione di Robegano, erano stati classificati di fascia A, i primi da realizzare. La tangenziale prevedeva l’abbattimento di un’attività commerciale e per questo è stato fatto un piano di lottizzazione con i privati per compensare questo abbattimento (bar Borraccia n.d.r): le opere dei privati sono state realizzate, ma non c’è per ora nessun abbattimento, perché la strada non è stata realizzata”. Non si tratta di opere di poco conto, perché porterebbero fuori del centro soprattutto il traffico pesante che dalle aziende locali, la San Benedetto, Aprilia e altre importanti industrie metalmeccaniche, si dirige verso l’autostrada A4. “In questi anni di crisi il traffico si è un po’ ridotto, ma la situazione resta critica, soprattuto al mattino, dove si formano sempre colonne e la necessità di bypassare i centri è evidente a tutti”.  
Terraglio est ancora una chimera
Andando all’altro capo del passante troviamo un’opera già realizzata e inaugurata nel 2015: si tratta della Circonvallazione Est di Quarto d’Altino, circa due chilometri di strada che sono stati dati in gestione alla Città metropolitana di Venezia. Resta invece in grande difficoltà la realizzazione del Terraglio Est, un raddoppio di questa importante arteria che dovrebbe realizzare un collegamento diretto dal casello di Preganziol alla tangenziale di Treviso. L’opera alla fine è stata spezzata in due stralci, il primo dei quali, circa 2,5 chilometri, che collega via delle Industrie di Dosson con l’imbocco della provinciale 63 di via Schiavonia, sarà inaugurato fra qualche mese. Per questo tratto si svolse una marcia degli imprenditori di Dosson per chiedere a gran voce questa strada. Unindustria di Treviso considera altrettanto utile il collegamento alla Tangenziale di Treviso, per garantire finalmente un’alternativa al vecchio Terraglio sulla direttrice Treviso Mestre, altrimenti i mezzi pesanti saranno liberi di correre sulla nuova via della Industrie, ma si troveranno di nuovo in coda sul vecchio Terraglio.
Su questo fronte si batte da anni la sindaca di Casier, Miriam Giuriati, che realisticamente teme la concentrazione del traffico nella frazione di Dosson, una situazione che potrebbe diventare insostenibile per il Comune. “Il Terraglio Est dovrebbe essere realizzato già da 12 anni - protesta la sindaca -. In  questi anni chi ha voluto davvero insabbiare la questione sono state le amministrazioni leghiste di Treviso, con le quali era impossibile interloquire e che persino ai tavoli istituzionali mandavano i loro tecnici e mai i loro politici, che irridevano le nostre proposte. Sappiamo che la mancanza di fondi è sempre una questione politica e non tecnica. Infatti, si è dovuta aspettare la mobilitazione degli imprenditori, con la nota marcia del 2013, per far decidere alla Regione di ripartire almeno con la realizzazione del collegamento a sud tra Passante e zona industriale di Dosson. Il Comune di Casier non chiede di «prolungare» il Terraglio Est, ma chiede di completare, secondo gli accordi sottoscritti, un’opera altrimenti monca, che avrà un impatto negativo  sul complesso del nostro territorio”. La sindaca spiega che punto naturale di raccordo dovrebbe essere la zona dell’Ospedale, con un vantaggio incontestabile, un problema però in questi anni è sempre stato rappresentato dall’attraversamento della località di Sant’Antonino.

SEGUICI
EDITORIALI
archivio notizie
13/11/2025

La settimana scorsa abbiamo pubblicato una presentazione della lettera apostolica di papa Leone sull’educazione:...

30/10/2025

Il Governo Netanyahu

In questo, il Governo di Benjamin Netanyahu, tenuto sotto scacco dalla destra estrema,...

09/10/2025

Sentiamo anche il dovere di segnalare la difficile e a volte critica situazione in cui versa oggi nel...

TREVISO
il territorio