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Gasolio nel Sile, sversamento in Restera


“In queste ore un nuovo episodio di sversamento di idrocarburi lungo il Sile, in via Alzaia a Fiera, nei pressi di villa Ninni Carrisi, ci sta preoccupando molto. Una situazione che siamo andati personalmente a verificare e monitorare dopo varie segnalazioni ricevute dai cittadini, e che si conferma preoccupante e tuttora irrisolta. Sono passati diversi giorni e la chiazza oleosa continua a espandersi lungo il corso d’acqua. I panni assorbenti posizionati sembrano ormai saturi, l’odore acre persiste nell’area della probabile origine dello sversamento. Purtroppo, non è un caso isolato: altre situazioni ci sono state segnalate, tra le quali una lungo il Cagnan Grando, accanto a palazzo Rinaldi, poco a monte rispetto a ponte San Francesco, in pieno centro; nella Piavesella, in zona Fonderia; sotto al «ponte de fero», lungo il Put. L’acqua è un bene comune, fragile e insostituibile, che come Legambiente Treviso ci impegniamo a tutelare da anni attraverso azioni concrete, campagne di monitoraggio civico e proposte operative. I fiumi, le risorgive e i canali del nostro territorio non possono diventare il terminale passivo di incuria e inquinamento. Episodi di questo tipo vanno gestiti con la necessaria prontezza. Di fronte a una contaminazione evidente, servono risposte rapide, efficaci, coordinate. In un contesto di crisi climatica e ambientale come quello in corso in questi anni, non possiamo trattare un’emergenza ambientale come un evento ordinario. Confidiamo in un intervento risolutivo da parte degli enti preposti e rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare come associazione con chiunque voglia prendersi cura di questo patrimonio comune”.
Questo il commento di Legambiente Treviso sullo sversamento di gasolio che sta contaminando le acque del fiume Sile, lungo via Alzaia.
“Riponiamo - continuano da Legambiente -piena fiducia nell’intervento dei Vigili del fuoco e del Nucleo ecologico, ma non possiamo nascondere la nostra forte preoccupazione. La presenza evidente di gasolio nel Sile è un’emergenza ambientale che andrebbe trattata con la stessa tempestività di un incendio boschivo. Diventa sempre più urgente dotarsi di un piano di prevenzione capace di censire tutte le situazioni potenzialmente a rischio per l’ecosistema fluviale: serbatoi, cisterne, scarichi abbandonati o non monitorati. Il fiume va protetto prima, non solo dopo. Ci facciamo quindi promotori di un contratto di fiume di risorgiva per tutelare i corsi d’acqua dell’ambito urbano e periurbano, assieme ai diversi soggetti competenti”.