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A Ballò la prima messa di don Luca Volpato

Festa di tutto il paese

Lungo la strada per arrivare a Ballò, un tripudio di rosa per il passaggio del Giro d’Italia lasciava spazio, proprio nel centro del paese, attorno alla chiesa, al bianco di bandierine, fiocchi e nastri che annunciavano la festa per don Luca Volpato, il novello sacerdote che domenica scorsa, 26 maggio, ha celebrato la sua prima messa “in famiglia”. Sì, perché l’impressione, per chi arrivava da Treviso, da Scorzè e dalle altre comunità nelle quali don Luca ha prestato servizio, è che a circondare e ad abbracciare don Luca fosse tutto il paese, come una grande famiglia, che l’ha visto crescere, che l’ha visto impegnato in tanti servizi parrocchiali, accanto ai sacerdoti, ai bambini, ai ragazzi, come ha ricordato la rappresentante del Consiglio pastorale nel suo saluto, e don Luca stesso nel suo intervento. E non mancava l’affetto della comunità di Scaltenigo, che da tempo cammina insieme a quella di Ballò, come ha ricordato don Riccardo Zanchin, amministratore parrocchiale delle due comunità, che ha invitato don Luca a essere sempre un servitore. Ad accogliere don Luca con un saluto anche il sindaco di Mirano, Tiziano Baggio.

Presenti molti preti, amici seminaristi, insieme alla sua famiglia, al fratello, alla sorella, alla nipotina e ai genitori che, alla fine della messa, gli hanno regalato un canto a due voci, accompagnati dal violino.

Nell’omelia don Giancarlo Pivato, invitato da don Luca ad accompagnarlo in questo momento, ha ricordato che si era tutti riuniti per celebrare la generosità di Dio, “verso tutti noi e nei confronti di don Luca, suo figlio, al quale fa un dono gratuito, il ministero sacerdotale. La vocazione del prete, infatti, nasce dall’amore generoso di Dio. Prete per un popolo, per una comunità”. E come Dio, nella carovana del popolo di Israele che si muove verso la liberazione, era presente all’inizio e alla fine della carovana, ha ricordato don Giancarlo, così il prete sta con il popolo, in mezzo al popolo, con l’autorevolezza di chi serve. Nel momento in cui Dio si è incarnato, egli è presente all’inizio e alla fine della nostra vicenda, della nostra carovana”. Non un punto di arrivo, l’ordinazione, ha aggiunto, ma la partenza per un nuovo viaggio, con l’augurio di non sentirsi mai solo, perché accompagnato dal Signore. L’ha invitato a cercare nella comunità l’amicizia e l’aiuto di fratelli e sorelle, insieme a quelli, fondamentali, dei confratelli preti. “Lo Spirito Santo è il grande dono da chiedere ogni giorno nella vita del prete, per saper leggere nella fede la storia che stiamo vivendo. Metti in gioco la tua creatività - l’augurio - per riconoscere la sua presenza nelle cose di ogni giorno. L’artista cerca la luce per le sue opere: cerca la luce di Dio nelle opere di ogni uomo e di ogni donna”.

Don Luca ha voluto ringraziare tutti i presenti, le persone e i gruppi, e i sacerdoti - da don Sergio Busato a don Luciano Minetto - che lo hanno accompagnato nel suo cammino e gli hanno testimoniato l’amore di Dio.

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