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Due anni dopo il 7 ottobre, l’appello di pace dell’israeliano Maoz Inon

Abbiamo ricevuto una breve riflessione da Maoz Inon, imprenditore israeliano, che ha perso entrambi i genitori nell’attacco di Hamas di due anni fa, e all’Arena di Verona aveva incontrato papa Francesco, insieme all’amico palestinese palestinese Aziz Abu Sarah

Abbiamo ricevuto una breve riflessione da Maoz Inon, imprenditore israeliano, che ha perso entrambi i genitori nell’attacco di Hamas di due anni fa ed è rientrato da qualche giorno da New York, dopo aver presentato all’Assemblea generale dell’Onu una petizione in supporto al riconoscimento dello stato di Palestina.

“Questa settimana – ci dice - ricorre il secondo anniversario del 7 ottobre. La guerra continua a infuriare, le sofferenze a Gaza sono inimmaginabili e il governo estremista israeliano persegue politiche che danneggiano sia i palestinesi che gli israeliani, compresi gli ostaggi rimasti. È stato facile sentirsi senza speranza. Ma ora, più che mai, e alla vigilia di un potenziale piano di pace, il nostro lavoro di costruttori di pace è urgente. La speranza non è qualcosa che aspettiamo di trovare, è qualcosa che creiamo attraverso l’azione. Come dice il mio caro amico e compagno palestinese Aziz Abu Sarah (che insieme a papa Francesco si sono abbracciati all’Arena di Verona il 18 maggio 2024, come si vede nella foto, ndr): ‘Se dovete dividerci, non divideteci tra israeliani e palestinesi. L’unica divisione è tra coloro che credono nella giustizia, nella pace e nell’uguaglianza e coloro che ancora non ci credono’”.

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