Nemmeno l’Aiea, l’Agenzia per l’energia atomica dell’Onu, può affermare che l’Iran già disponga di testate...
A Montebelluna nasce il progetto “Relazionarsi con il diverso”

Un progetto che fa scuola, non solo tra i banchi, ma anche nel cuore della comunità. Stiamo parlando di “Relazionarsi col diverso”, l'iniziativa che, nell’anno scolastico da poco concluso, ha coinvolto oltre 450 alunni degli istituti Einaudi Scarpa e Primo Levi di Montebelluna, offrendo loro un’esperienza unica di crescita personale e di inclusione sociale. Promosso e sostenuto dal circolo Acli di Cornuda, il progetto si è affermato negli anni come un modello virtuoso di educazione civica, capace di costruire ponti e abbattere barriere. La forza di “Relazionarsi col diverso” è la sua struttura ben definita, integrata nelle attività di Educazione civica e coordinata con passione dai docenti di Religione cattolica. Il percorso, difatti, è articolato in tre momenti chiave: preparazione in aula, l'esperienza sul campo, restituzione e verifica delle attività.
“Nel dettaglio - ci spiega Gianpiero De Bortoli, delle Acli di Cornuda -, la prima parte del progetto ha visto la preparazione con due ore dedicate alla sensibilizzazione e alla presentazione approfondita del progetto, un’introduzione alla disabilità nelle sue diverse forme e una descrizione dei centri e delle persone che avrebbero incontrato. Questa fase ha incluso anche indicazioni pratiche per la giornata sul campo e un’assegnazione ai centri basata sull’autocandidatura, gestita dai rappresentanti di classe per assicurare la partecipazione più consapevole”.
Il fulcro del progetto ha visto, poi, ogni studente trascorrere un’intera giornata nei Centri educativi riabilitativi diurni, Centri educativi occupazionali diurni o Centri di lavoro guidato. “Qui - prosegue De Bortoli - i ragazzi hanno partecipato attivamente alle attività educative, occupazionali e di relazione, affiancando utenti e operatori. Un’occasione preziosa per comprendere direttamente gli obiettivi e il funzionamento di queste strutture, rielaborando l'esperienza sul posto con un educatore. Da sottolineare che i costi di trasporto sono stati sostenuti dalle famiglie, mentre il pranzo è stato offerto gratuitamente dai centri, un gesto che evidenzia la collaborazione e l'accoglienza”.
Al rientro in classe, un’ora è stata dedicata alla verifica dell’esperienza vissuta. Gli alunni hanno avuto modo di esprimere le proprie riflessioni e sono stati chiamati a compilare un questionario di gradimento, i cui risultati hanno fornito un feedback prezioso per gli organizzatori e i centri partner.
La partecipazione al progetto è stata elevata, a testimonianza dell’interesse e dell’apertura degli studenti. I risultati dei questionari di gradimento parlano chiaro: su 416 risposte raccolte tra Einaudi e Levi, oltre l'88% ha espresso un giudizio molto positivo. Le difficoltà sono state minime, a tal punto che la totalità degli studenti consiglierebbe di riproporre l’esperienza alle future classi terze.
Ma, al di là dei numeri, sono le voci dei protagonisti a raccontare il vero impatto del progetto. “Mi sono divertita molto e lo rifarei volentieri. Credo sia essenziale per noi”, ha evidenziato uno studente, mentre un’altra studentessa ha definito la sua esperienza come sorprendente, sottolineando che “all’inizio ero confusa e non sapevo cosa aspettarmi, ma alla fine ero contenta di aver conosciuto nuovi amici”. Un’altra allieva ha, invece, detto che “è stata una giornata fantastica; ognuno degli utenti aveva qualcosa da raccontarti. Sicuramente è un’opportunità per crescere, per fare nuove amicizie, creare nuovi legami e confrontarsi”.
“Le parole scelte dai ragazzi per sintetizzare la loro esperienza ci confermano il profondo impatto di questo progetto”, commentano i referenti delle Acli, Antonella Zambon, Michele Cimolato e Gianpietro De Bortoli.
“Relazionarsi col diverso” dimostra quanto il contatto diretto e l’esperienza sul campo siano strumenti potenti per promuovere la consapevolezza, l’empatia e l’inclusione, formando cittadini responsabili e attenti alle diverse realtà del tessuto sociale. La speranza, condivisa dagli organizzatori e dagli studenti, è che questa iniziativa possa continuare a crescere e a coinvolgere sempre più giovani.