venerdì, 11 ottobre 2024
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Sistema idronico innovativo brevettato a Quinto

A ideare, sperimentare e brevettare questa soluzione rivoluzionaria è stata una piccola azienda artigiana, la Sitam srl, impresa familiare fondata nel 1991 da Dario Stefanon

Si chiama Sinergy 300 ed è un sistema idronico innovativo a uso civile, Made in Quinto di Treviso - solido, compatto, essenziale, robusto ed ergonomico - capace di riscaldare, refrigerare e produrre acqua calda a uso sanitario con un dispendio energetico molto inferiore ai prodotti presenti finora sul mercato. Sinergy 300 permette infatti un consumo di energia elettrica inferiore ai modelli della concorrenza, grazie all’elevato scambio termico brevettato e all’impossibilità di formazione della legionella, non dovendo fare così cicli settimanali obbligatori per portare l’acqua a una temperatura tale da debellare i batteri.

A ideare, sperimentare e brevettare questo sistema rivoluzionario non è stata una grande azienda, oppure uno studio di design industriale, come sarebbe facile immaginare, bensì una piccola azienda artigiana di Quinto di Treviso, con 5 dipendenti, la Sitam srl, impresa familiare fondata nel 1991 da Dario Stefanon insieme alla moglie: lui un tecnico idraulico specializzato in assistenza, mentre lei lo aiutava in amministrazione.
“Siamo davvero orgogliosi di aziende artigiane come la Sitam - commenta il presidente di Confartigianato Imprese Treviso, Ennio Piovesan - poiché sono la dimostrazione concreta dei risultati straordinari che un’impresa, a prescindere dalle dimensioni, può raggiungere quando il know how e le competenze acquisite, insieme alla passione per il mestiere, possono toccare vette di eccellenza”.

Ad ascoltare Dario Stefanon, mentre racconta la genesi di prodotto, viene in mente quella citazione che descrive “gli italiani come un popolo di santi, poeti, navigatori e scienziati”. Prima di arrivare al rilascio del brevetto nazionale per invenzione industriale, Stefanon racconta di aver lavorato intorno alla sua idea per almeno un decennio. La taverna di casa trasformata in un vero e proprio laboratorio, dove testava materiali e procedimenti con metodo scientifico, misurando e quantificando ogni singolo passaggio (“mi auto riprendevo con il tablet, in modo da non scordare nulla e poter ripercorrere l’intero processo attuato”), ore e ore notturne passate a studiare, sperimentare, confrontare, ripensare, provare e riprovare, finché il risultato non era soddisfacente. La sfida è stata quella di togliere il superfluo: “Quando il prototipo di Sinergy 300 ha iniziato a funzionare adeguatamente, ottimizzando il funzionamento della pompa di calore - racconta l’imprenditore - abbiamo cercato di semplificarlo al massimo, e di togliere tutto quello che non serviva. Alla fine, è un prodotto essenziale, intuitivo nel funzionamento, della grandezza più o meno di un frigo, che qualunque installatore può montare senza difficoltà”.

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