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Festa a Venegazzù a 200 anni dalla consacrazione della chiesa

Nel giorno di Sant’Andrea, il 30 novembre

Domenica 30 novembre, in occasione della solennità di sant'Andrea Apostolo, patrono della parrocchia, e dei 200 anni dalla consacrazione della chiesa di Venegazzù, la comunità si ritroverà per festeggiare questo duplice evento, che racchiude due secoli di storia e di fedeltà ai valori cristiani.
La festa avrà inizio con la concelebrazione della santa messa alle 9.30, presieduta da mons. Mauro Motterlini, vicario generale, alla quale farà seguito un momento conviviale con tutti i presenti e si spegneranno le 200 candeline sulla torta!

In preparazione alla felice ricorrenza, si è tenuto un incontro molto interessante, lo scorso 18 ottobre, con la presenza di don Paolo Barbisan, direttore dell'ufficio diocesano per l'arte sacra e i beni culturali, che ha presentato la Pala autografa di Jacopo Negretti, detto Palma il Giovane 1548/50 – 1628 (recentemente restaurata), raffigurante la Madonna con il Bambino e i santi Domenico, Francesco e Liberale. Nella chiesa di Venegazzù, trovano posto molte opere d'arte, seppur di artisti minori, ma degne di considerazione, che don Paolo ha spiegato con perizia, ripercorrendo nel tempo le varie ristrutturazioni avvenute.

L'attuale edificio, come si legge dalle note d'archivio, si rese necessario perché la vecchia chiesa,

ubicata a nord del paese a ridosso del bosco Montello, piccola e in decadimento, non riusciva più a contenere i fedeli! La progettazione della nuova, fu affidata all'architetto Giordano Riccati da Castelfranco, amico e collega di Francesco Maria Preti e Giovanni Miazzi, architetti impegnati nello stesso periodo (XVIII secolo) alla realizzazione dell'attigua villa Spineda. L'allora conte Marcantonio Spineda, “prestò” consistenti somme di denaro, affinché l'orientamento della struttura, si ponesse in stretta correlazione con la vicina villa: stesso stile architettonico che ricalca il neoclassicismo palladiano, stabilendo un preciso rapporto visivo, non quello “canonico.

La terza domenica di ottobre 1825, la nuova chiesa di Venegazzù, venne consacrata per mano di Joseph Grasser, allora vescovo della diocesi di Treviso. Il costo fu a carico della popolazione, pagato con elemosine, donazione di materiali e manodopera. In seguito, per altre opere, la contessa Matilde Rigato Spineda elargì con generosità gli aiuti (il suo oro) per la costruzione del campanile a metà del XIX secolo.

Custodire e avere cura della casa di Dio, sia dell'edificio di mattoni, che di pietre vive, è quanto si è chiamati a fare, ricordando ciò che hanno lasciato come testimonianza i cristiani di Venegazzù.

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