Sentiamo anche il dovere di segnalare la difficile e a volte critica situazione in cui versa oggi nel...
Tutti siamo “leader”


La leadership per tutti. È questo il titolo del nuovo libro di Gigi De Palo, intervenuto sabato 18 ottobre pomeriggio a Treviso, in casa Toniolo, per la prima presentazione a livello nazionale, su iniziativa della Commissione diocesana per la Pastorale sociale e del lavoro, Giustizia e pace, salvaguardia del Creato.
Giornalista, scrittore e formatore, marito e padre di cinque figli, da sempre impegnato nel mondo dell’associazionismo, Gigi De Palo è direttore generale della fondazione Angelini e della fondazione per la Natalità, da cinque anni è coordinatore degli Stati generali della natalità, l’evento annuale da lui ideato, che prova a rispondere con coraggio e speranza al declino demografico del nostro Paese. Da quindici anni, con alcuni amici, attraverso il progetto “Immischiati”, racconta la dottrina sociale della Chiesa, con uno stile innovativo e coinvolgente, facendo leva sulla propria esperienza di leadership sul campo.
Come nasce questo libro?
Nasce dalla convinzione e dalla consapevolezza che la leadership non è una questione di pochi, non è un privilegio per pochi eletti o per chi ricopre ruoli di comando, ma qualcosa che riguarda tutti, in famiglia, a scuola, in ufficio, nella vita di tutti i giorni. Si parla tantissimo di leadership, ma forse ne stiamo parlando male. Dobbiamo cambiare lo sguardo sulla leadership.
Cosa vuol dire che la leadership è per tutti?
Penso che la leadership (parola che non amo) sia alla portata di tutti: genitori, insegnanti, giovani, lavoratori, insomma tutti possono vivere da leader, mettendosi in gioco, non per fare “carriera” ma per “fare la differenza”. Non sono nato leader e probabilmente neanche tu, però è arrivato il momento di diventarlo. La leadership non è una “formula magica” né un insieme di tecniche segrete, ma qualcosa che abita in ciascuno di noi, nascosta tra le nostre ferite, i tentativi, le responsabilità quotidiane, che dobbiamo riscoprire.
Nel libro ricorre spesso la parola “Daje”.
“Daje” è il vero titolo di questo libro, che tradotto vuol dire “Dai”, imperativo del verbo “dare”. Un verbo che chiama all’azione, al dono, alla responsabilità. Vuol dire “mettiti in gioco”, “esci dal tuo comodo”, “non fare lo spettatore”, “buttati nella mischia”. “Daje” è un invito alla consapevolezza, all’agire, alla presa di responsabilità, anche nelle piccole cose. Significa dare se stessi, darsi per gli altri.
La leadership non è una competenza, ma è un viaggio.
Proprio così, è la grande occasione che ciascuno di noi ha per migliorare la nostra vita e migliorare il mondo che abitiamo, per vivere in pienezza. La leadership non nasce dall’impegno oppure dal ruolo, ma dalla gratitudine, dal sentirsi in debito. Vivere la propria leadership è dare la vita sull’esempio di Qualcuno che l’ha data oltre duemila anni fa. E chi ha sperimentato quell’amore, non può stare fermo. Sente il bisogno di “darsi”, “dare di più”, “vivere meglio”. Un “di più” che non nasce dall’ambizione, ma dalla riconoscenza. La leadership non è solo un ruolo, ma un atteggiamento quotidiano.
Perché leggere “La leadership per tutti”?
È un libro frutto di studio, ricerca, formazione, ma soprattutto di esperienze reali, incontri, amicizie, di vita vera. Pagine che invitano a far emergere la leadership che è già dentro di noi, nel quotidiano, nelle relazioni, nell’impegno piccolo e grande. Non promette scorciatoie, ma propone un cammino: guidare, servire, lasciare traccia, non per ricevere applausi, ma lasciare gratitudine.