Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Le Discepole del Vangelo inaugurano a Castelfranco la "tenda di fraternità"
"Khaima Khaoua" è uno spazio per far conoscere frère Charles, fratello universale, e lasciarsi condurre da lui all’incontro con Gesù e con i fratelli

Viene spontaneo entrare in punta di piedi nei piccoli spazi allestiti nel sottotetto, e anche abbassarsi, farsi piccoli, e non soltanto per non battere la testa sulle travi, in alcuni angoli. Viene spontaneo “farsi piccoli” per avvicinare nella semplicità la vicenda di Charles de Foucauld, così come l’hanno voluta presentare e offrire a tutti le sorelle Discepole del Vangelo, che hanno allestito uno spazio nella loro fraternità principale di Castelfranco. Qui, domenica 16 aprile, presenti moltissime persone, è stata inaugurata “Khaima Khaoua” - espressione araba che significa “tenda di fraternità” -, un allestimento immersivo e interattivo sulla figura di san Charles de Foucauld.
“Quando abbiamo iniziato a pensare a questo spazio, abbiamo scelto di lavorare su alcuni aspetti importanti e attuali della sua spiritualità - ha spiegato sorella Eliana Fregolent -. Ciò che ci ha guidato è stato il desiderio di dar vita a un’esperienza che dia la possibilità di scoprire Charles de Foucauld a chi non lo conosce, ma anche offrire la possibilità di coinvolgersi in un percorso spirituale, anche attraverso piccole esperienze di ascolto, lettura, scrittura, riflessione. Questo affinché la testimonianza evangelica di Charles de Foucauld possa parlare anche alla nostra vita di oggi. Abbiamo messo a fuoco quattro aspetti della sua vicenda e spiritualità, che corrispondono alle tappe dell’allestimento di Khaima Khaoua: la ricerca di Dio; la scoperta di Gesù attraverso i Vangeli; la vita quotidiana che Charles identifica con la vita di Nazareth; la fraternità universale e l’annuncio della buona notizia del Vangelo”.
E questo è stato reso attraverso alcune parole chiave, che costituiscono le “stanze” dell’allestimento curato dallo studio Otium di Castelfranco, su progetto degli architetti Steno ed Elisabetta Sbrissa: testi scritti, silenzio, voci narranti, disegni, fotografie, tutto contribuisce a “immergersi” nella vicenda umana e di fede di un uomo che ha vissuto come un “fratello universale”. Alessandro Fraccaro e Antonio Calandra, di Otium, hanno raccontato il processo di studio ed elaborazione dietro al lavoro, fino alla scelta del colore degli elementi grafici, e della font per il carattere di stampa. Uno studio che è stato una scoperta, per loro, della figura di De Foucauld e anche di cammino con una comunità di donne consacrate.
“Ci sono gli inizi, ce ne possono essere tanti, e c’è l’origine, che è una fonte: è lì dove viene fuori l’energia vitale. La memoria vera, che plasma una comunità, è la memoria dell’origine. Qui stiamo facendo un passo verso l’origine”: così il vescovo Michele ha riflettuto prima della benedizione e della visita. “L’origine, per le Discepole del Vangelo, è sicuramente il Vangelo - ha sottolineato mons. Tomasi -, l’origine è Gesù Cristo come viene incontrato nel Vangelo, e concretamente nella vicenda e nella spiritualità di Charles de Foucauld”. Il Vescovo ha parlato di stupore, meraviglia e gratitudine per la presenza “apparentemente quasi invisibile, eppure così potente di voi Discepole del Vangelo nella nostra storia. Qui una comunità di sorelle ci mette a disposizione un ingresso nell’origine del mistero del loro amore: un regalo grande a tutti noi”.
La Chiesa è un fatto comunicativo, il cui unico senso è quello di trasmettere il Vangelo, ha aggiunto mons. Tomasi, ricordando che la comunicazione si fa parole, arte, musica, vita, condivisione di esistenza. Per questo è fondamentale l’attenzione al modo in cui “noi comunichiamo, al modo in cui «siamo» comunicazione - come comunità e come singole persone - di quel mistero dell’amore infinito che in Cristo abbiamo incontrato”.
“Desideriamo che questo spazio sia a servizio di tutti coloro che si sentono in ricerca di Dio, e in modo particolare della nostra Chiesa diocesana, aperto a singoli e a piccoli gruppi che cercano tempi per nutrire la propria spiritualità” spiegano le religiose.
Per vivere l’esperienza della “Khaima khaoua” è necessario prenotare, inviando un messaggio al numero 3510278692.