Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Festival Biblico: dal 14 al 18 maggio la sesta edizione a Treviso


“I Salmi. Libro infinito”, è il tema generale del Festival biblico che fa da faro ai tanti appuntamenti che Treviso si appresta a vivere per la sua 6ª edizione, la 21ª da quando partì a Vicenza per allargarsi poi alle diocesi venete e di altre regioni.
Il motivo della scelta di questo tema è stato spiegato da don Ampelio Crema, paolino, presidente del Festival biblico, alla presentazione che si è tenuta lunedì 5, nella sala Guadagnin di palazzo Rinaldi: “Molto spesso si sente dire che il Salterio è il libro dei preti, perché noi lo preghiamo ogni giorno. In realtà vogliamo far scoprire che è il libro più laico che ci sia nella Bibbia, scoprirne la ricchezza per la nostra vita, perché in esso è specchiata l’esistenza umana”. Don Crema ha anche introdotto la novità di questa edizione, ovvero il “Salterio dei poeti”, che coinvolge una trentina di poeti, italiani e stranieri, contemporanei nella traduzione, interpretazione e riscrittura dei Salmi, in un dialogo tra testo sacro (a ognuno ne è stato affidato uno) e libertà creativa. L’iniziativa, ideata da Davide Brullo e Roberta Rocelli, mira a un’esperienza autentica e trasformativa, coinvolgendo 32 poeti italiani e stranieri.
Alla conferenza stampa hanno preso parte il sindaco di Treviso, Mario Conte, l’assessora alla Cultura e al Turismo, Maria Teresa De Gregorio, don Michele Marcato, coordinatore del Comitato scientifico del Festival biblico di Treviso, Francesca Caramel, referente del Festival per Treviso.
Essendo un libro “infinito”, Treviso ha deciso di concentrasi soprattutto sul “Quinto libro” del Salterio (dal Salmo 107 al 150), con riferimento particolare ai cosiddetti “salmi delle salite”, o “di pellegrinaggio”, e a quelli caratterizzati dalla lode e dal ringraziamento, con cui si conclude l’intero Libro dei Salmi, ha sottolineato don Marcato. La prospettiva del Festival biblico è quella della speranza, benché alcuni dei salmi affrontati siano chiaramente espressione di un tempo “di esilio”. Ma tutti gli stati d’animo - ha aggiunto don Marcato - hanno diritto di cittadinanza nel Salterio. Ed è ciò che ha ispirato l’installazione di quest’anno in piazza Rinaldi, pensata in questa edizione come “Il giardino dell’incontro. Ispirato ai salmi della Bibbia ebraica”, luogo dove ognuno si senta accolto, rasserenato dall’ambiente e dai volontari del Festival che stazionano nella piazza.
Dopo il grande riconoscimento avuto l’anno scorso, il Comune di Treviso ha accolto di buon grado una nuova installazione arborea del Festival biblico, a integrazione di quella “quasi permanente” che la stessa Amministrazione ha realizzato durante questi mesi invernali. Il periodo dell’installazione sarà prolungato per tutto il mese di maggio, in risposta all’esigenza, percepita un po’ da tutti, di avere in città dei luoghi di incontro dove vivere relazioni gratuite, nell’ascolto del messaggio donato dalla bellezza della natura, in armonia con lo spazio della piazza. Nei giorni dal 14 al 18 maggio, in particolare, saranno proposti nella piazza diversi eventi, mentre, poi, la stessa rimarrà a disposizione per altre iniziative culturali e di aggregazione.
Infatti, secondo il sindaco Mario Conte , piazza Rinaldi dovrebbe rimanere come segno di serenità per un “Festival biblico”, permanente, un luogo di confronto sui valori e di pace.
Come negli scorsi anni, saranno valorizzati altri ambienti interni, come le aule e i chiostri del Seminario vescovile di Treviso, l’auditorium San Teonisto, di Fondazione Benetton Studi e Ricerche, Casa dei Carraresi, di Fondazione Cassamarca e gli spazi dei Musei Civici di S. Caterina e del Bailo.
Per quanto riguarda la scelta degli eventi, poiché il tema di quest’anno favorisce l’incontro della tradizione cristiana con quella ebraica, in quanto i salmi sono letti da tutte e due le religioni, queste due realtà verranno messe in dialogo tra loro con vari format. In modo particolare, nella giornata conclusiva, con il dialogo ai Musei civici di Santa Caterina, tra il vescovo di Treviso, mons. Michele Tomasi, il filosofo Massimo Donà e il rabbino capo della comunità ebraica di Venezia Rav Alberto Avraham Sermoneta. Di grande importanza anche l’iniziativa con il carcere di Treviso, che vede coinvolti sei classi di studenti trevigiani e i giovani detenuti che sono stati invitati a leggere alcuni salmi e a dare una loro interpretazione musicale in chiave rap e trap. L’intero programma si trova a pag. 18 di questo numero e sulle pagine social del Festival biblico.