Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Ricostruito dalla scienza il volto di sant'Antonio
Alla vigilia della sua festa, è stato svelato a Padova il volto del Santo in 3 D grazie alla ricostruzione antropologica forense. In esposizione presso il Museo della Devozione della Basilica dal 12 al 22 giugno

Il Santo più venerato al mondo, di cui esistono migliaia di immagini e di icone, ha oggi un volto inedito e sorprendente: quello della scienza. È, infatti, in esposizione a Padova, dal 12 al 22 giugno, presso il Museo della Devozione della Basilica del Santo, la prima ricostruzione forense del volto di Antonio realizzata dal Museo di Antropologia dell’Università di Padova. Il volto è stato svelato al pubblico nel corso del convegno «Scoprendo il volto di sant’Antonio», che si è tenuto a Padova il 10 giugno scorso. Si tratta di una ricostruzione ottenuta grazie alle più moderne tecniche di ricostruzione 3D, a disposizione degli investigatori forensi. È l’immagine più vicina alla realtà mai realizzata in otto secoli di storia.
Tutto ha inizio da un’intuizione nata al Museo di Antropologia dell’Università di Padova. «Avevamo già ricostruito volti di nostri antenati e di personalità del nostro territorio come il poeta Francesco Petrarca – racconta Nicola Carrara, il conservatore del Museo di Antropologia –. Perché non ricostruire quello di sant’Antonio, la personalità legata alla città di Padova più famosa al mondo? In questa scelta è stato fondamentale il contributo del Centro Studi Antoniani. Di sant’Antonio avevamo il calco del cranio, realizzato nel 1981 in occasione della prima ricognizione dei resti del corpo e una prima ricostruzione fatta dallo scultore Roberto Cremesini nel 1995. Era davvero quello il vero volto del Santo? A distanza di 30 anni avevamo le conoscenze e le tecniche per verificarlo. E il risultato della nostra ricerca è sorprendente».
Protagonisti dell’iniziativa Nicola Carrara, conservatore del Museo di Antropologia dell’Università di Padova; Luca Bezzi, archeologo, membro di Arc-team Archaeology (Cles, TN); Luciano Bertazzo, francescano conventuale, direttore del Centro Studi Antoniani; Cicero Moraes, designer 3D brasiliano, molto noto per le sue ricostruzioni facciali in ambito archeologico e collaboratore del Centro de Tecnologia da Informação «Renato Archer» di Campinas (San Paolo) e del Laboratorio de Antropologia e Odontologia Forense (FOUSP) dell’Università di San Paolo (Brasile), un centro specializzato nella stampa 3D ad alta precisione.
Commentando la ricostruzione, padre Bertazzo ha detto che più di tutto è rimasto stupito dalla “differenza con quanto era stato precedentemente proposto; la vigoria e la forza
riscontrabile in quel volto ... «finestra» di una vita intensa e appassionata per il Regno".