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Deforestazione: nelle Filippine il monte Apo non protegge più dai tifoni
La denuncia arriva da padre Peter Geremia, missionario Pime originario di Castello di Godego, che da una vita vive nel Paese asiatico

La data chiave è il 1989, più di trent’anni fa. Risale a quel periodo la costruzione della centrale geotermica sul monte Apo, il vulcano che costituisce la montagna più alta dell’isola di Mindanao, nell’arcipelago delle Filippine, in Estremo Oriente. “All’epoca - ricorda ora padre Peter Geremia, missionario Pime originario di Castello di Godego, da una vita nelle Filippine (foto di Mondo&Missione) - ci furono molte mobilitazioni della popolazione locale e delle associazioni indigene. Anche come Chiesa, partecipammo”. Ma fu tutto inutile, e iniziò un processo di deforestazione e uso dei terreni per vari scopi, da quello energetico e minerario e quello agricolo intensivo (soprattutto coltivazione di banane).
“Il monte Apo - continua il missionario - è il centro ecologico di tutta l’isola, tutti i fiumi vengono da lì. Storicamente, il monte ci proteggeva dai tifoni tropicali. Inoltre, per gli indigeni, il vulcano Apo è una montagna sacra, contiene lo spirito dell’acqua e di tutti gli elementi naturali”.
Purtroppo, però, “il processo è andato avanti e infatti il clima è cambiato. Il monte non ci protegge più dai tifoni, e da tempo viviamo in una situazione di siccità. Nei periodi secchi, un tempo, gli indigeni si rifugiavano nella foresta, ma ora questa è sempre più ristretta, per lasciare posto alle coltivazioni di ortaggi e di banane, la montagna sta perdendo la sua vita”.
Quella della deforestazione, del resto, è una piaga per tutte le Filippine e in generale per l’area del Sudest asiatico. Già una decina di anni fa, il Forest Management Bureau, stimava che la copertura forestale nelle Filippine fosse scesa del 70%. L’intensificarsi degli uragani e delle inondazioni dipende anche da questo. E chi difende l’ambiente, spesso, perde la vita. Nel 2019 sono stati uccisi 43 indigeni che lottavano per il loro territorio: una cifra che poneva le Filippine al secondo posto, dietro alla Colombia.
Come accennato, la deforestazione coinvolge tutto il Sudest asiatico e in particolare l’Indonesia. Secondo la Nanyang Technological University di Singapore, già nel 2013 il sud-est asiatico ha registrato il più alto tasso di deforestazione di qualsiasi grande regione tropicale, perdendo ogni anno l’1,2% delle foreste, seguito da America Latina e Africa.
Leggermente meno tragica la situazione in Thailandia, almeno dall’osservatorio di padre Massimo Bolgan, missionario Pime nel Paese dell’Estremo Oriente, originario di Salzano: “Tuttavia, per quello che ho visto al Nord della Thailandia e nella zona confinante del Myanmar, c’è il problema annuale del fuoco nella foresta per «pulire» il sottobosco. Altro fatto evidente è la deforestazione di alcune zone per piantare l’albero della gomma”.