Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Il Governo ritiri la Costituente, la richiesta dei Vescovi del Venezuela a Maduro
È ora di ascoltare il desiderio del popolo, con elezioni regionali e nazionali entro quest’anno”: a lanciare un nuovo appello accorato al governo e alla forza armata nazionale bolivariana è oggi monsignor Mario Moronta, vescovo di San Cristóbal, all’indomani dell’elezione dell’Assemblea Costituente voluta dal governo di Nicolas Maduro. Sedici le vittime della giornata elettorale.

“In nome di Dio chiediamo ai dirigenti del governo in tutte le sue espressioni che cambino atteggiamento e ascoltino il popolo, di cui sono servitori” e che “ritirino la proposta di un’Assemblea Costituente che non è stata mai convocata dal popolo ed è stata fatta in una forma totalmente incostituzionale”. “È ora di ascoltare il desiderio del popolo, con elezioni regionali e nazionali entro quest’anno”: a lanciare un nuovo appello accorato al governo e alla forza armata nazionale bolivariana è oggi monsignor Mario Moronta, vescovo di San Cristóbal, all’indomani dell’elezione dell’Assemblea Costituente voluta dal governo di Nicolas Maduro, con almeno 16 morti che portano il bilancio a 120 vittime dall’inizio delle proteste ad aprile.
Mons. Moronta affida le sue parole ad un messaggio vocale pervenuto al Sir: “Il governo è stato sordo a questo appello, così come al referendum popolare dello scorso 16 luglio. La risposta è stata di una chiusura nelle proprie posizioni”. “Nemmeno la forza armata nazionale bolivariana ci ha ascoltato – dice -, quando abbiamo ricordato il suo dovere costituzionale di difendere il popolo, la Costituzione e lo Stato di diritto”. Purtroppo, constata, “c’è stata una recrudescenza della repressione con un saldo impressionante di morti, tra cui alcuni minori e persone estranee alla protesta”.
“Le responsabilità di queste morti spettano a chi ha dato gli ordini – sottolinea -. Il diritto alla protesta è stato criminalizzato e ha generato situazioni che rompono la pace sociale e la sana convivenza con atti di violenti. Si è creata una situazione caotica sconcertante, la gente è impaurita ed indifesa e continua a sentirsi presa in giro. Ha l’impressione che al governo non interessi la loro angoscia, la fame che colpisce molti, la mancanza di medicine e sicurezza e il desiderio di pace e libertà”. Mons. Moronta ricorda che negli ultimi giorni “più di 150mila venezuelani hanno attraversato la frontiera con la Colombia per andare a cercare una nazione che li riceva e accolga fraternamente”.
“È ora di ascoltare il desiderio del popolo, con elezioni regionali e nazionali entro quest’anno – chiede il vescovo -. E non ci dicano che non si può. Così come hanno tergiversato con le leggi e manipolato la Costituzione possono convocare le elezioni il prima possibile”. Mons. Moronta rivolge un appello particolare alla forza armata nazionale bolivariana – e ai cappellani militari – chiedendo di “agire secondo la propria coscienza e nel timore di Dio” perché i militari “sono servitori della democrazia, della Costituzione e del popolo, non di un governante, di una ideologia o di un partito”. “Basta morti e feriti – afferma -, ricordate che anche voi siete figli di questo popolo che soffre e chiede un presente e un futuro umano e pacifico. Siete in maggioranza cattolici, per cui dovete riferirvi alla parola di Dio, in particolare al V comandamento ‘Non uccidere’”.