mercoledì, 30 aprile 2025
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Corazzin, pioniere del sindacalismo

Tre incontri nell’ambito delle celebrazioni per il centenario

Entra nel vivo la celebrazione del Centenario della morte di Giuseppe Corazzin (1925-2025) ad Arcade, suo paese natale.

Tra maggio e giugno, sono previsti in paese tre incontri per contestualizzare, con l’aiuto di storici e studiosi, la vicenda, il pensiero e l’opera di un eminente rappresentante del laicato cattolico trevigiano, che assurse alle cronache nazionali per essere iniziatore di un metodo di animazione sociale e composizione delle controversie sindacali che ha fatto scuola, dagli anni venti del secolo scorso, fino a travasarsi nelle vicende del sindacalismo moderno. Corazzin operò prima di tutto in ambito diocesano, da dentro la Giunta di Azione cattolica, che fu la primigenia fucina di numerose personalità rilevanti della Chiesa Trevigiana come: Luigi Stefanini, don Ferdinando Pasin, Italico Corradino Cappellotto, Antonio Ferrarese. Percorreva in lungo e in largo la Marca, per recare concreta speranza di riscatto alle plebi contadine, oberate da colonia e mezzadria, improntate ancora a sistemi di vassallaggio, nel periodo in cui l’enciclica “Rerum Novarum” di Leone XIII cominciava a essere tradotta in prassi pastorali e di emancipazione sociale. Appena finita la Grande guerra, cui Bepi Corazzin aveva partecipato, distinguendosi per ardore e coraggio indomiti, tanto da vedersi assegnare encomi e medaglie al valore, tanta era la miseria e lo scempio che abbruttivano intere famiglie, disegnando un territorio irto di macerie, paesi senza più volto e popolazioni allo sbando. Ma già da prima della guerra, Corazzin aveva iniziato con il suo sindacato agricolo, tra i lavoratori della terra, le Unioni del lavoro, le cooperative per l’acquisto di beni di consumo, le sue Leghe, a scendere a fianco dei braccianti e contadini vessati, guidandoli a una “lotta” per i loro diritti che fosse chiara origine della Dottrina sociale cristiana.

Approdò subito dopo all’agone politico, confluendo nel 1919 nel neonato Partito popolare italiano di don Luigi Sturzo, di cui fondò, con altri, la sezione di Treviso.

In questo percorso di contestualizzazione, interverranno con le loro relazioni, durante tre incontri: il 16 maggio, Amerigo Manesso, storico dell’Istresco, sul tema: “Leghe bianche Trevigiane: il contesto e la parabola 1910-1924”; il 29 maggio 2025 sarà la volta del duo Amerigo Manesso e Lucio De Bortoli che relazioneranno sul tema: “L’entrata del fascismo nei comuni dell’area montelliana” (con approfondimento su Arcade); la stessa sera sarà inaugurata la mostra fotografica: “Giuseppe Corazzin tra storia e attualità”, recante interessantissimo materiale inedito; infine, il 6 giugno, mons. Stefano Chioatto, storico della Chiesa, terrà la sua relazione sul tema: “Il contesto ecclesiale trevigiano in cui opera Giuseppe Corazzin”.

Seguiranno, nei mesi a venire, altri importanti appuntamenti arcadesi, al fine di attualizzare quanto possibile il pensiero di Giuseppe Corazzin, denso di spiritualità e di pragmatismo, capace di rendere vivi i valori cristiani che sono ormai patrimonio sicuro della Dottrina sociale cattolica e che vanno acquistando oggi, nel panorama liquido del mondo del lavoro, della produzione e della finanza globale, un significato di umanizzazione e rafforzamento del concetto di centralità della persona umana nelle attività dell’uomo.

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