Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Istituto comprensivo di Villorba: reitegro incomprensibile
Il 12 giugno Consiglio d’Istituto straordinario in cui discutere le eventuali misure da mettere in atto a seguito dell’annullamento del licenziamento dell’ex dirigente di segreteria, Davide Gabrieli. La dirigente, Emanuela Pol, esprime sconcerto e preoccupazione.

La Presidente del Consiglio d’Istituto di Villorba e Povegliano, Ornella Dall’Olio, in accordo con la Dirigente, Emanuela Pol, ha convocato per domani, 12 giugno, un Consiglio d’Istituto straordinario in cui discutere le eventuali misure da mettere in atto a seguito dell’annullamento del licenziamento dell’ex dirigente di segreteria, Davide Gabrieli.
Gabrieli, reo confesso, condannato nel dicembre scorso per peculato ed accesso abusivo al sistema informatico dell’istituto e per questo licenziato, si vede ora destinatario di un provvedimento di reintegro nel proprio posto di lavoro con sentenza del giudice del lavoro di Treviso in data 26 maggio c.a.
Al Consiglio di istituto sono stati invitati il Dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Barbara Sardella ed i Sindaci dei comuni di Villorba, Marco Serena e del comune di Povegliano, Rino Manzan.
“Siamo molto preoccupati – dichiara la Dirigente scolastica – poiché non si riesce a concepire che una persona condannata per ammanchi durati dodici anni ritorni a lavorare all’interno di un’istituzione scolastica e, in particolare, nel medesimo Istituto e con le medesime persone.
Sul conto della scuola è depositata e congelata la somma restituita e, poiché alcuni meccanismi di sottrazione non sono ancora stati chiariti e si è in attesa di un’ispezione contabile, si potrebbe correre il rischio di alterazione di documentazione.
“L’aspetto che mi sta comunque più a cuore inerisce alla difficoltà di spiegare questo accaduto ai ragazzi e alle ragazze che quotidianamente educhiamo alla cultura della legalità attraverso il sapere e la testimonianza.
Intendo perciò battermi perché una più equa conclusione della vicenda ridia all’opinione pubblica fiducia nelle istituzioni” conclude la Dirigente.