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San Biagio in festa con il card. Bagnasco per l'inaugurazione del campanile totalmente restaurato
La parrocchia di San Biagio di Callalta il 10 e 11 dicembre ha vissuto due giorni di festa e di preghiera con l'inaugurazione del campanile dell'antica Pieve, ora completamente restaurato. Sabato, sera, anche il cardinale Angelo Bagnasco è intervenuto alla cerimonia in chiesa; domenica mattina ha celebrato l'eucarestia.
Il progetto “Ridiamo voce alla nostra identità”, a San Biagio di Callalta, è giunto alla sua conclusione con l’inaugurazione del campanile dell’antica Pieve, completamente restaurato nella sua struttura edilizia e nella cella campanaria. La parrocchia ha vissuto due giorni di festa e di preghiera, sabato 10 e domenica 11 dicembre.
Le campane sono tornate a scandire il ritmo della giornata e ad annunciare le feste e le celebrazioni liturgiche dopo due anni di silenzio, lungo i quali sono state molte le iniziative messe in campo per raccogliere i fondi necessari all’intervento di restauro. Sabato, alle ore 16.30, il primo concerto di campane ha annunciato l’inizio del giorno del Signore, come vuole la tradizione, e con meraviglia ha raggiunto le abitazioni dei fedeli invitando alla festa e all’orazione. In serata il concerto lirico ha rallegrato il cuore dei numerosi presenti, con la partecipazione della Venice Chamber Orchestra, delle autorità cittadine e del cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova, giunto a San Biagio di Callalta proprio per questa storica cerimonia. Una serata culturale che ha visto esibirsi musicisti e cantanti capaci di incantare il pubblico.
Domenica mattina, alle ore 11, nella chiesa parrocchiale, si è tenuta la solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale, che ha sottolineato l’importanza e il senso spirituale di una torre campanaria per ogni comunità cristiana: “Il campanile svetta in mezzo alle nostre case, punta verso il cielo, ci ricorda da dove proveniamo e verso dove andiamo, annuncia i momenti più importanti per il popolo di Dio di incontro con la sua Parola e la sua presenza reale nell’Eucaristia”. Al termine della messa è stata svelata e benedetta dall’arcivescovo la lapide commemorativa dell’opera di restauro, che verrà affissa nelle prossime settimane all’interno del campanile.
La festa è poi proseguita sul sagrato della chiesa con il concerto di campane e poi il pranzo comunitario presso l’oratorio di San Biagio e la visione di un video riassuntivo di tutte le fasi di restauro del campanile e delle stesse campane.
Così si esprime il parroco don Devid Berton: “Molti sono stati, nell’arco di questi due anni di progettazione e lavoro, i gesti di generosità che mi sono giunti a sostegno dell’opera del campanile. E credo fermamente che ognuno abbia donato e contribuito secondo le proprie possibilità. Il mio grazie si estende perciò a tutti i fedeli, compresi i volontari della parrocchia che hanno reso possibili questi due giorni di festa e coesione. Ma il mio grazie lo voglio rivolgere anche ai professionisti e alle diverse maestranze che hanno realizzato il nostro progetto di restauro. In primis l’architetto Gherardo Avogadro degli Azzoni e i suoi collaboratori, l’ing. Luca Taffarello per la sicurezza, l’impresa edile Bordignon, la ditta Gloria Campane, Voltarel intonaci e decorazioni artistiche, falegnameria Pilotto, Gela lattonerie, Lux Planet per la parte elettrica. Ma non voglio mancare di esprimere gratitudine agli enti che hanno offerto contributi importanti a sostegno dell’opera: il fondo 8xmille della Chiesa cattolica italiana, appositamente pensato per il restauro delle torri campanarie; la Regione Veneto (assessorato ai Beni culturali) e l’istituto di credito Banca di credito cooperativo Pordenonese e Monsile”.