venerdì, 09 maggio 2025
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Covid-19, Ulss 4: a San Donà una sala parto e degenza solo per mamme positive

Nel reparto di Ostetricia e Ginecologia, è stata attivata un’area dedicata esclusivamente alle gestanti covid-positive, che include la sala parto, due stanze di travaglio con ecografo, una sala di controllo, quattro stanze per la degenza che all’occorrenza potranno aumentare ad otto. La nuova area è inoltre predisposta con accesso separato da quello standard, è fornita di impianto audio e di videosorveglianza in ogni locale.

Le donne gravide, covid-positive, all’Ulss4 possono partorire in una sala parto a loro riservata e poi trascorrere la degenza in un’area altrettanto dedicata.

Il 23 dicembre il direttore generale dell’Ulss4, Carlo Bramezza, ha presentato la novità. All’ospedale di San Donà di Piave, nel reparto di Ostetricia e Ginecologia, è stata attivata un’area dedicata esclusivamente alle gestanti covid-positive, che include la sala parto, due stanze di travaglio con ecografo, una sala di controllo, quattro stanze per la degenza che all’occorrenza potranno aumentare ad otto. La nuova area è inoltre predisposta con accesso separato da quello standard, è fornita di impianto audio e di videosorveglianza in ogni locale.

"E’ una iniziativa che nasce dall’idea dei nostri clinici, quando nella seconda fase di pandemia ci siamo trovati davanti al parto di varie donne positive al virus – ha spiegato il DG Bramezza - . Vi era la dunque necessità di proteggere dal contagio sia il personale ospedaliero che le partorienti. Con un investimento di circa 260 mila euro sono stati avviati i lavori e completati in circa un mese ed ora eccoci davanti a questa gran bella novità: un’ulteriore conferma dell’attenzione che l’Azienda sanitaria pone nei confronti della natalità".

All’ospedale di San Donà di Piave le donne covid-positive che hanno partorito sono state 9, a queste se ne aggiungeranno altre 4 nei prossimi giorni. "Donne che pin questa nuova area sono protette e possono vivere una meravigliosa esperienza, come in un parto normale - ha osservato il direttore della Ostetricia e Ginecologia, dottor Giuseppe Sacco - . Allo stesso modo anche il nostro personale può lavorare in condizioni ottimali nonostante una situazione delicata e di stress per il pericolo del contagio. Anche i papà, se lo vorranno, potranno seguire il parto con tutte le protezioni del caso e poi dovranno trascorrere un periodo in isolamento". "Come dimostrato dagli attuali studi scientifici, e rilevato anche nella nostra casistica, raramente le gestanti positive sono sintomatiche così come raramente il bambino nasce contagiato – ha aggiunto il direttore del dipartimento Materno Infantile dell’Ulss4, Pier Giuseppe Flora - . In quest’area manteniamo inoltre tutte le buone pratiche già attive in questa unità operativa, come lo  “skin to skin” o pelle a pelle, e il “Rooming in” cioè facendo stare il neonato in stanza con la mamma, adottando sempre le precauzioni del caso nel momento in cui questa è a contatto con il bambino".

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