venerdì, 09 maggio 2025
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La preghiera per la pace di suor Vittoria, cittadina ucraina residente a Godego

La famiglia della religiosa si trova ancora in Ucraina: "Prego, perché la preghiera è più potente delle armi"

“A me non rimane che pregare perché la preghiera è più potente delle armi che stanno distruggendo la mia Ucraina”. A parlare è suor Vittoria Rusnak, delle Carmelitane di Torino, originaria di un paese vicino a Leopoli, in Italia da 12 anni, a Castello di Godego da 5 mesi, per frequentare la facoltà di Scienze religiose all’Università di Padova. In Ucraina ha lasciato tutti i suoi affetti, genitori, fratelli, nonni, tanti amici sparsi fra Leopoli e Kiev; sotto le armi ha due cugini. “Telefono ogni giorno a tutti per sapere come stanno - spiega suor Vittoria che ci incontra in un’aula della scuola per l’infanzia di Godego -. Siamo angosciati per questa situazione, anche se a casa dei miei al momento è tranquillo. Ma amici di Leopoli e Kiev mi parlano di bombardamenti indiscriminati e sirene che suonano sempre”.

Poi suor Vittoria parla della sua famiglia: “Mia mamma mi ha detto che due miei cugini stanno combattendo. Per fortuna i miei fratelli no, ma mio papà, che ha 53 anni e ha esperienza militare, potrebbe essere richiamato e per questo siamo molto preoccupati. Pensate che ogni giorno 5 mila uomini e donne chiedono di arruolarsi per contrastare l’avanzata dei russi. L’altro giorno, in un paese al confine con la Russia, gli anziani del villaggio sono usciti di casa e hanno sbarrato la strada ai carri armati russi per non farli entrare. Ci sono scene di guerra cruente, ma altre che per certi versi ti rendono orgogliosa di essere ucraina”. Poi la religiosa svela qualche retroscena: “Bisogna capire anche i soldati russi perché a loro sono stati tolti documenti e cellulari dai loro superiori e forniti solo di un collegamento con il loro comandante. Non sapevano di dover combattere contro di noi ucraini. Sapevano di dover fare delle manovre al confine. E’ una guerra assurda, una situazione assurda”.

Suor Vittoria è stata protagonista, assieme ad altri due connazionali ucraini che vivono a Godego, del momento di preghiera organizzato dalla parrocchia e dal Comune, presenti il parroco don Gerardo Giacometti, il sindaco Diego Parisotto e tanti cittadini, proprio davanti al monumento ai caduti in piazza a Castello di Godego. Una bandiera dell’Ucraina è stata sistemata proprio sopra il monumento: “Vedere quella bandiera mi ha emozionata tantissimo - spiega ancora suor Vittoria - perché noi siamo tutti una grande famiglia, la famiglia umana su questa terra che è terra madre. Purtroppo i politici di Mosca non lo capiscono, perché Putin è un dittatore che ha in mente di far rinascere l’Unione Sovietica. La gente deve sapere che quello che sta succedendo in Ucraina ora potrebbe succedere anche qui, tra qualche anno. Non so in concreto cosa si possa fare. Da parte mia, sto pregando molto, perché penso che la preghiera sia l’arma più potente che abbiamo per far cessare questa guerra assurda”.

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