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Missili russi sulla Polonia, ore di tensione
Missili cadono in Polonia, nelle stesse ore del lancio di oltre 100 razzi nelle maggiori città ucraine. Dichiarazioni dai leader occidentali al G20. Il dolore e un nuovo appello del Papa.

Ore di grande tensione, nella serata di martedì 15 novembre, con la Nato in stato di allerta per i missili che sono caduti in Polonia, a poca distanza dal confine con l’Ucraina, provocando due morti. Il tutto nel contesto del lancio di oltre 100 razzi russi, che si sono abbattuti nel pomeriggio sulle maggiori città dell’Ucraina, a partire da Kiev e Leopoli. E’ la prima volta che un Paese dell’Alleanza viene colpito direttamente nel conflitto, anche se nel momento in cui scriviamo la Nato ha fatto sapere che probabilmente i missili sono stati lanciati dalla difesa ucraina e sono finiti per errore oltreconfine.
Dichiarazione congiunta dal G20
I leader di Canada, Consiglio europeo, Commissione europea, Francia, Germania, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti si sono incontrati a margine del vertice del G20 a Bali e hanno pubblicato nottetempo la seguente dichiarazione: “Condanniamo i barbari attacchi missilistici che la Russia ha perpetrato martedì sulle città ucraine e sulle infrastrutture civili. Abbiamo discusso dell’esplosione avvenuta nella parte orientale della Polonia, vicino al confine con l’Ucraina. Offriamo il nostro pieno supporto e assistenza per le indagini in corso della Polonia. Accettiamo di rimanere in stretto contatto per determinare i passaggi successivi appropriati, man mano che l’indagine procede”. I contorni della vicenda non sono affatto chiari, eppure i leader occidentali insistono sulle responsabilità complessive della Russia. “Riaffermiamo il nostro risoluto sostegno all’Ucraina e al popolo ucraino di fronte all’aggressione russa in corso, nonché - prosegue la dichiarazione - la nostra continua disponibilità a ritenere la Russia responsabile dei suoi attacchi alle comunità ucraine”. Concludono i leader: “Esprimiamo tutti le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime in Polonia e Ucraina”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è “molto preoccupato” per il missile esploso sul territorio polacco. Lo ha reso noto il vice portavoce delle Nazioni Unite, Farhan Haq, in un comunicato, indicando che Guterres confida in un’indagine approfondita. “E’ assolutamente necessario - ha dichiarato Haq - evitare un’escalation della guerra in Ucraina”.
L’appello del Papa
“Ho appreso con dolore e preoccupazione la notizia di un nuovo e più forte attacco missilistico in Ucraina. Preghiamo il Signore perché converta i cuori di chi conta ancora sulla guerra e faccia prevalere sulla martoriata un desiderio di pace, per evitare una nuova escalation e aprire la strada al cessate il fuoco e al dialogo”. Lo ha detto il Papa, al termine dell’udienza di mercoledì 16 novembre. Francesco ha inoltre elevato la sua preghiera “per le vittime innocenti dell’attacco terroristico avvenuto nei giorni scorsi a Istanbul”.
“La nostra incessante preghiera è anche per la martoriata Ucraina”, ha proseguito il Papa: “Il Signore dia agli ucraini consolazione, fortezza nella prova e speranza di pace”, ha proseguito Francesco. “Possiamo pregare per l’Ucraina dicendo: «Affrettati, Signore!»”, l’invocazione di Francesco.