Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Pedemontana: il nuovo percorso corre in trincea
I 14 chilometri tra Montebelluna e Spresiano, inaugurati nei giorni scorsi, e il collegamento con la A27

Sono sei i minuti che ancora separano la Superstrada pedemontana veneta dalle grandi arterie autostradali del Nordest e dal Corridoio 5 paneuropeo. Sei minuti di macchina per entrare a Treviso Nord, arrivando dal nuovo casello di Spresiano-Villorba. Abbiamo scelto di provare, scendendo dalle colline iper industrializzate delle province di Vicenza a Treviso, il nuovo tratto da Montebelluna a Spresiano: 14 chilometri, che portano a 80 su 94 i chilometri completati dalla Spv. Abbiamo cercato di capire l’effetto che ne deriva da quei 10 minuti, che tagliano via la viabilità urbana dei centri abitati, per entrare in A27 e da qui nel passante di Mestre o nella A4. Di fatto, anche a ovest il collegamento con la A4 è agibile direttamente da autostrada, basta prendere la A31 e in dieci minuti si entra in A4 direzione Milano, oppure si può proseguire verso Rovigo e Bologna: il collegamento a Montecchio arriverà, ma non risulta così essenziale, almeno per il nostro territorio, se non per i tempi di percorrenza.
Siamo partiti dalla città dei Cento orizzonti, Asolo; siamo entrati in superstrada al casello di Altivole, e dopo cinque minuti eccoci al casello di Montebelluna, non troviamo più lo sbarramento dopo il sottopasso della Feltrina, finalmente si prosegue verso est.
Si comincia subito a viaggiare in trincea, il nuovo tratto lo è all’80 per cento, sale a piano campagna solo per tre brevi momenti. Questo tratto era già compromesso, perché c’era l’elettrodotto, che ora corre parallelamente all’autostrada e la attraversa in un punto. Incontriamo il primo cartello che annuncia Povegliano, bastano cinque minuti per arrivarci, e scendiamo di nuovo in trincea, tanti i cavalcavia e gli attraversamenti per servizi e per i passaggi faunistici. A quattro chilometri da Povegliano la strada risale per circa 200 metri a piano campagna, dove le barriere antirumore in vetro o in cemento con i colori di serie della Spv, gradazioni di marrone, sono quasi sempre presenti.
Pur essendo un martedì lavorativo, non c’è praticamente traffico. Con questa apertura, siamo però a un test fondamentale: i sei minuti fuori autostrada non dovrebbero essere un ostacolo per chi viaggia su lunghe percorrenze, l’utilizzo dovrebbe impennarsi. Resta la questione del pedaggio, decisamente sostenuto: per il nuovo tratto ci vogliono 2,5 euro e se poi vogliamo fare l’intero percorso fino alla A31 11,20 euro. Un pedaggio che, almeno per i residenti, annulla tutti gli accordi iniziali. Nella convenzione originaria la Regione e il concessionario Sis si erano impegnati a garantire tariffe agevolate per i residenti nei Comuni lungo il tracciato. Anche per questo molti sindaci avevano detto di sì e avevano sbloccato i permessi per la costruzione. Non è l’unico tradimento che la Regione e il Concessionario hanno consumato a sfavore del territorio: la parola data è stata sacrificata sull’altare dell’assoluta necessità di completare l’opera. Di certo, più nessuno, di fronte a opere pubbliche così impattanti, si fiderà delle promesse e le realizzazioni saranno sempre più difficili.
Ritorniamo sulla strada. La prima galleria che incontriamo è denominata Pastro, di circa 80 metri, si continua in trincea profonda e in vista del casello di Povegliano incontriamo un’altra galleria artificiale di 250 metri, denominata Colombere. Il casello di Povegliano ha solo due accessi e, dalle indicazioni, permette di recarsi a Giavera del Montello, Ponzano, Arcade. Nuovo rialzo della strada dopo Povegliano a 4 chilometri dal casello di Spresiano, poche qui le barriere antirumore. Si scende di nuovo in trincea e ci resteremo fino alla fine. Ecco la galleria artificiale Villa Fanna, di 250 metri. Attraversiamo l’ultima galleria artificiale di 290 metri, denominata Spresiano (sotto la Pontebbana), tracciata in leggera curva. Ecco la fine del nuovo tratto, con il casello di Spresiano, una barriera di 9 uscite da cui si può già vedere l’anello di collegamento con il futuro innesto con la A27. Percorrendo la A27 i lavori non sono così evidenti e c’è ancora tanto da fare. Al momento, risulta poco credibile la conclusione dell’innesto per fine anno, come annunciato.
Appena usciti, perfetta la segnaletica con immediata indicazione della direzione verso la A27: raggiungere il casello di Treviso Nord è semplicissimo, c’è prima un lungo rettilineo e poi una rotonda nei pressi dell’impianto industriale di Benetton, a Catena di Villorba; poi, dopo la tangenziale di Catena, si viaggia lungo un altro rettilineo in complanare con l’autostrada e quindi eccoci a Treviso Nord. Questa bretella di collegamento, non rappresenta certo un ostacolo per chi desidera restare in percorsi autostradali. Più complesso andare a Spresiano, il casello è a quattro chilometri dal centro del paese.
Imbocchiamo la Spv per il ritorno, è aperto un solo varco degli otto disponibili, segno che il traffico per ora è veramente scarso. Decidiamo di uscire a Montebelluna e andare in centro, misuriamo così la pessima viabilità di collegamento, servono una decina di minuti, senza traffico, per arrivare in centro, tanto quanto abbiamo impiegato dal casello di Spresiano a quello di Montebelluna. Si sconta l’assenza di una circonvallazione della città, un’opera proposta come complementare alla Spv, ma che né la sindaca Laura Puppato, né il successore Marzio Favero sono riusciti a ottenere. L’impressione del nuovo tratto è positiva, l’impatto ambientale è fortemente mitigato dalla trincea, d’altro lato si conferma il problema della viabilità di collegamento, anche qui carente come nei tratti inaugurati nei mesi scorsi.