venerdì, 09 maggio 2025
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Siccità, Bonet (Piave Servizi): "Avevamo avvisato, situazione da monitorare"

Telefonano per chiedere il riempimento della piscina da giardino. I prelievi serali sono al massimo dell’anno, molti utilizzano l’acqua potabile per irrigare orti e giardini. Certo esistono le ordinanze dei sindaci, ma sono solo affisse all’albo e spesso non arrivano neppure sulla pagina web del Comune. C’è la siccità, ma i cittadini non sembrano rendersene conto, forse sono distratti, oppure semplicemente la risorsa idrica viene considerata infinita.

Telefonano per chiedere il riempimento della piscina da giardino. I prelievi serali sono al massimo dell’anno, molti utilizzano l’acqua potabile per irrigare orti e giardini. Certo esistono le ordinanze dei sindaci, ma sono solo affisse all’albo e spesso non arrivano neppure sulla pagina web del Comune. C’è la siccità, ma i cittadini non sembrano rendersene conto, forse sono distratti, oppure semplicemente la risorsa idrica viene considerata infinita.
Alla società Piave servizi, che provvede alla distribuzione dell’acqua potabile a circa 135 mila utenti tra Treviso e Venezia, un bacino di 344 mila abitanti e 39 Comuni tra Treviso e Venezia, si erano premurati con una lettera, inviata a tutti i comuni a maggio, di avvisare sul rischio siccità e sulla necessità di controllare i consumi. Erano stati molto chiari nelle regole: evitare di irrigare orti e giardini (un irrigatore consuma come 3 rubinetti, è sufficiente un impianto con 6 irrigatori in funzione per provocare cali di pressione e disagi in un’intera via); evitare l’utilizzo di piscine che di norma richiedono dai 20 ai 25 mc d’acqua per il riempimento; adottare stili di vita orientati al risparmio idrico, quali il preferire la doccia alla vasca, lavare l’auto con secchio e spugna, installare frangi getti nei rubinetti, non alimentare l’idropulitrice con l’acqua potabile, utilizzare gli elettrodomestici a pieno carico.
“Molti Comuni ci hanno ascoltato e le informazioni sono diffuse sui siti web comunali. Ora la situazione è da monitorare, perché alla sera abbiamo una impennata nei consumi d’acqua potabile. Le piscine consumano grandi quantità d’acqua e i sistemi di irrigazione automatica sono semplici da usare, ma, se non vengono spenti e accesi con cura, rischiano di continuare a consumare acqua senza effettiva necessità”, spiega il presidente di Piave servizi, Alessandro Bonet.
Le piccole sorgenti in quota sono allo stremo. Resiste invece il rifornimento dalla val Lapisina o valle di Fadalto, da San Polo la fonte in località Rai e dagli undici pozzi che si riforniscono dalla falda a Silea. “Il nostro sistema sfrutta al massimo la rete. Ci siamo «allenati» durante i periodi di abbondanza e ora siamo pronti a intervenire rifornendo i punti e gli acquedotti che dovessero andare in difficoltà”. In progetto c’è la nuova condotta dalla val Lapisina che arriva a Vittorio Veneto e che proseguirà verso Conegliano, San Vendemiano, rinnovando una condotta realizzata negli anni ’60. “In due anni siamo riusciti a individuare 2 mila perdite nelle condutture, il 10 per cento individuate con il metodo Sar, ovvero con il telerilevamento da aereo in combinazione con il satellite, queste ultime sono le più difficili da individuare e comportano gravi perdite. Infine, aggiorniamo la rete dei serbatoi e le interconnessioni, in modo da poter ricaricare di notte e durante il giorno dobbiamo essere sempre pronti con bypass e deviazioni, là dove è necessario”.

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