Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Ater Treviso: primi cantieri chiusi nel 2025

Il presidente di Ater, Mauro Dal Zilio, e la vicepresidente, Marina Bonotto, fanno il punto della situazione sulle case popolari e pare che il 2025 si prospetti ricco di soddisfazioni. “Stiamo lasciando un pezzetto di storia alla città di Treviso”, commenta il consigliere Oscar Bonato, dai cantieri in zona Monigo, tra via Castagnole e la Feltrina, “perché questo è un intervento edilizio ampio e molto importante per molte famiglie della città e dintorni”. Gli alloggi realizzati e da realizzare entro il 2025 sono 80, tutti in Erp (Edilizia residenziale pubblica), dunque destinati a un ceto basso.
Obiettivo 80 per il 2025
Dalla demolizione delle prime due palazzine da aprile 2024 a oggi, i lavori sono proseguiti a spron battuto, e in effetti laddove poco fa c’era un buco, adesso ci sono due edifici con appartamenti già ben visibili, 16 + 16, da una a tre camere, tutti in classe A4 e a basso consumo energetico (Nzeb). Siamo tra strada Feltrina e strada Cisole e qui per la fine del 2025 si conta di chiudere i cantieri e avviare le procedure che porteranno alle assegnazioni per l’estate 2026. L’investimento è notevole: 35 milioni di euro, inserito nell’ambito del Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (Pinqua) del Pnrr. Il progetto per il quadrante San Paolo - San Liberale - Monigo, tuttavia, non finisce qui. In via Castagnole la scorsa primavera sono stati assegnati tutti e 24 gli alloggi dello stabile a “L” i cui lavori sono iniziati nel 2018, ma nel frattempo avevano subito una battuta d’arresto a causa del fallimento della ditta appaltatrice. Tra gli assegnatari, come previsto dalla legge, ci sono tre appartenenti alle Forze dell’ordine, “anche per ragioni di sicurezza”. Il secondo stralcio, che è una seconda “L” di altri 24 appartamenti, è già bene avviato e si prevede la conclusione entro settembre 2025; in questo caso il finanziamento deriva anche da fondi regionali e di Ater stessa. In totale, quindi, parliamo di 80 appartamenti.
Edilizia convenzionata
Non solo Erp: l’investimento sul quadrante prevede anche la realizzazione entro il 2030 di altri 75 appartamenti che sorgeranno al posto delle tre palazzine lungo via Feltrina, in Ers, dunque a prezzo calmierato, cioè per “persone «troppo ricche» per gli alloggi in Erp, ma troppo povere per il libero mercato”, con affitti da circa 250-350 euro al mese. Si tratta, in effetti, di una fascia di popolazione solitamente esclusa dalle pianificazioni, che riguardano Erp (in Ater oltre 4 mila, contro i circa 200 in Ers) oppure spesso, a proposito del nuovo (vedi le ristrutturazioni di via Montello o il progetto dei Mulini Mandelli), per tasche decisamente più ampie.
Il 17 ottobre 2024 è scaduto un bando, sempre Ater, per 14 alloggi in Ers nei comuni di Treviso, Povegliano e Spresiano: le domande pervenute sono state 140 e a oggi gli appartamenti sono tutti assegnati. Stupiscono, in termini negativi, le 140 domande: troppo poche viste le necessità del territorio, probabilmente andrebbero rivalutate le griglie di assegnazione dei punteggi.
Il lavoro “invisibile” dei riatti
Da Ater sottolineano anche il notevole investimento economico sul tema dei riatti, cioè la rimessa a disposizione degli appartamenti una volta lasciati dai precedenti inquilini, a volte in condizioni “disperate”. Per ogni appartamento si investono circa 50 mila euro, e considerando che “nel 2024 ne abbiamo fatti circa 200 in tutta la provincia, l’investimento è stato di circa 980 mila euro, tutti fondi Ater. Abbiamo fatto un accordo quadro da 4 milioni di euro con quattro ditte nei prossimi tre anni, solo per riatti di edifici abitati”, spiega Marina Bonotto.
Il caso legionella
Nel frattempo, in questo periodo ci sono anche altri appartamenti Ater sotto la lente mediatica: in 5 unità abitative del “Biscione” a San Paolo, nei giorni scorsi è stata riscontrata la presenza di legionella. Dai controlli preventivi di routine messi in campo proprio da Ater, era stato riscontrato il batterio e subito ai circa quaranta inquilini era stato consigliato di non utilizzare l’acqua. La sanificazione è avvenuta l’11 marzo, cinque giorni dopo, e l’emergenza è ufficialmente rientrata, ma nel frattempo i residenti si sono preoccupati e hanno puntato il dito proprio sull’incuria degli appartamenti del Biscione che giacciono sfitti, mentre i consiglieri regionali Andrea Zanoni e Renzo Masolo (Europa Verde) hanno deciso di presentare una interrogazione in Consiglio regionale, rivolta all’assessore alla Sanità.
Subito da Ater la replica: “Sono casi che possono succedere e non c’entrano gli appartamenti sfitti, perché riguarda il ciclo dell’acqua calda”.