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Reliquie, ponti di pace: a Godego l’omaggio ai martiri di Boves

L’iniziativa costituisce un’ulteriore pagine del gemellaggio nato in seguito agli eccidi nazisti

Quando la storia progetta un futuro di pace, partendo dalle macerie di una guerra. Quando la storia riserva anche spazio alla speranza, e si ferma per onorare i suoi testimoni e martiri. Sì, la storia si ferma, domenica 9 novembre, a Castello di Godego, dove è prevista l’accoglienza delle reliquie dei martiri don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, rispettivamente parroco e vice parroco di Boves (Cuneo). Boves è il primo paese ad aver provato la barbarie nazista, il 19 settembre del 1943 (24 persone uccise, tra le quali anche i due sacerdoti, e incendiate 350 case) e da 42 anni è gemellato con Castello di Godego, ultimo Comune a conoscere la barbarie nazista il 29 aprile del 1945, con un eccidio che coinvolse 76 civili (136 complessivi in quella drammatica giornata).

Un momento storico, perché i due sacerdoti piemontesi sono stati proclamati beati e martiri il 16 ottobre 2022, a Roma. Dunque, per sancire ancor di più il legame tra queste due comunità, arriva questa straordinaria iniziativa, partita dalla volontà della comunità bovesana di far dono alla comunità gemella di Godego delle reliquie dei loro martiri, che saranno custodite nella chiesa di Castello di Godego.

Boves a fuoco

Tutto si consuma il 19 settembre del 1943, dopo la firma dell’armistizio (8 settembre), conseguentemente allo sbandamento dell’Esercito italiano e all’arrivo di quello tedesco a Cuneo (12 settembre) agli ordini del maggiore Ioachim Peiper (Boves ha preso contatti anche con il Comune tedesco di nascita del maggiore, per cercare di instaurare un rapporto di amicizia, un ponte di riconciliazione). Il 19 settembre, due soldati tedeschi vengono catturati dai “ribelli” e portati in valle Colla. Poco prima di mezzogiorno c’è uno scontro a fuoco con due morti e, qui ,il maggiore Peiper interpella il parroco, don Giuseppe, per trattare con i “ribelli” e chiedere la liberazione degli ostaggi tedeschi. Il parroco viene accompagnato da Antonio Vassallo, un imprenditore locale. L’ambasciata va a buon fine, visto che ritornano con gli ostaggi e con la salma di un soldato tedesco. Ma questo non basta, e il maggiore Peiper ordina la distruzione di Boves; muoiono anche i due sacerdoti, che hanno scelto di rimanere accanto ai parrocchiani anche a costo della loro vita. Un atto di eroismo e sacrificio che è valso la beatificazione.

Le celebrazioni

La parrocchia di Godego, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, ha programmato l’accoglienza delle reliquie, preceduta da un incontro che si è svolto lunedì 27 ottobre. Una serata dove sono state presentate le figure dei due beati, attraverso un docu-film, con la presenza di don Bruno Mondino, già parroco di Boves, Piergiorgio Peano che da sindaco ha firmato l’atto di gemellaggio con Godego e ora è presidente dell’associazione don Bernardi e don Ghibaudo, oltre al parroco di Godego, don Gerardo Giacometti, e al sindaco, Diego Parisotto.

Domenica 9 novembre, alle 9.30, è prevista l’accoglienza delle reliquie dei martiri sul sagrato della chiesa parrocchiale, portate da una delegazione di Boves; dopo il saluto delle autorità, ci sarà la messa. Intanto, in chiesa, a Godego, è stata allestita una mostra fotografica per spiegare le figure dei due sacerdoti martiri e gli eventi che hanno portato al loro martirio e alla distruzione della città di Boves.

“Questa non è solo la vicenda di due preti -spiega don Gerardo Giacometti - ma della comunità bovesana, che affida ancora una volta alla comunità godigese messaggi di speranza, di verità di riconciliazione e pace. La partecipazione agli eventi è un segno di rispetto e di gratitudine verso chi con molta determinazione, ha desiderato condividere questa memoria ancora molto viva”. (Gabriele Zanchin)

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