La settimana scorsa abbiamo pubblicato una presentazione della lettera apostolica di papa Leone sull’educazione:...
DIRETTA ELEZIONI REGIONALI. Stefani: “Grazie Veneti”. Manildo: “Centrosinistra ora esiste”. Treviso, Lega oltre il 40%, Szumski in doppia cifra. Partecipazione al 44,64%
18.40. «Nel 2015 il centrosinistra era sceso al 22%. Nel 2020 è crollato al 16%. Oggi superiamo il 30%. È un rimbalzo che vale molto di più di un dato: è la prova che esiste un Veneto che non si rassegna, che vuole un’alternativa, che crede ancora in una politica capace di ascoltare, di proporre, di cambiare. È una svolta».
Così Giovanni Manildo, candidato presidente della coalizione di centrosinistra, commenta i risultati delle elezioni regionali.«Questo risultato premia un lavoro serio, paziente, costruito con umiltà e rispetto. Abbiamo tenuto insieme forze diverse attorno a un programma concreto, basato su sette priorità condivise. Abbiamo incontrato decine di migliaia di veneti in oltre 120 giorni di campagna. Abbiamo dato voce a chi da troppo tempo non si sentiva più rappresentato. Dopo quindici anni di arretramento, il centrosinistra in Veneto rischiava la cancellazione: oggi invece ritrova spazio, voce e credibilità», prosegue Manildo.
18.30. “Complimenti e buon lavoro ad Alberto Stefani, nuovo presidente della Regione del Veneto” forte di “una vittoria netta, i cittadini hanno premiato la continuità dopo il buon governo di Luca Zaia”. Questo il commento di Mario Conte, presidente di Anci Veneto dopo il voto delle regionali. “Certo, c’è da riflettere ma soprattutto lavorare per invertire il fenomeno dell’astensionismo e questa è una delle sfide per tutti gli amministratori veneti. I Comuni saranno sempre al fianco della Regione per la crescita del Veneto e per vincere tutte le sfide che la contemporaneità ci pone, proseguendo con convinzione lungo il solco segnato negli ultimi anni di governo regionale”, afferma poi Conte.
18.25. Superato il 20 per cento dello scrutinio anche in provincia di Treviso. Alberto Stefani è, al momento, al 62.26%. Giovanni Manildo al 25,80. Grande exploit di Riccardo Szumski: il candidato di Resistere Veneto è, al momento, sopra il 10 per cento. Tra i partiti, la Lega è sopra il 40 per cento, Fratelli d’Italia al 15, il Pd circa al 12,5%.
18.13. Lo scrutinio ufficiale è arrivato, circa, al 20% e, di conseguenza, i dati cominciano ad avere una loro consistenza, allineandosi, in sostanza, a quelli delle proiezioni. Le sezioni scrutinate sono 959, su 4.729. Alberto Stefani è al 62,64%, contro il 30,38% di Giovanni Manildo, mentre Riccardo Szumski è al 5,15% ed entrerà, dunque, in Consiglio. Resteranno fuori, invece, Marco Rizzo (1,32%) e Fabio Bui (0,52%).
Per quanto riguarda i partiti, la Lega è al 34,71% (con plebiscito, nelle preferenze, per Luca Zaia, e grande lotta dietro di lui), Fratelli d’Italia al 18,89%, il Partito democratico al 17,74%, Forza Italia al 6,09%, Alleanza Verdi e Sinistra al 4,55%.
17.55. “Grazie veneti”. Con 426 sezioni scrutinate su 4.729, e un trend di consensi stabilmente appena sopra il 60%, passate quasi tre ore dalla chiusura dei seggi, Alberto Stefani può già cantare vittoria: il candidato alla presidenza del Veneto per il centrodestra, erede di Luca Zaia (entrambi leghisti), posta sui social il suo “grazie” agli elettori. “Con grande emozione- scrive- ho ricevuto l’onore di rappresentarvi. Sento dentro di me una forte responsabilità e anche una grande energia. Voglio essere chiaro: metterò al primo posto i bisogni delle persone e sarò presidente di tutti, anche di chi non mi ha votato. E, insieme alle forze della coalizione, che ringrazio, da domani sarò già al lavoro. Con occhi e cuore solo per il Veneto” (agenzia Dire).
17.40. “Alberto Stefani sarà il nuovo presidente della Regione Veneto. Una vittoria frutto del lavoro, della credibilità e della serietà della nostra coalizione. A lui vanno i miei complimenti e i migliori auguri per le sfide che lo attendono”. Lo scrive su X la premier Giorgia Meloni, commentando i risultati delle elezioni regionali. “Congratulazioni anche ad Antonio Decaro in Puglia e a Roberto Fico in Campania per la loro elezione. Che possano svolgere al meglio il loro mandato, nell’interesse dei cittadini che andranno a rappresentare”, aggiunge Meloni, che conclude: “Un ringraziamento a Edmondo Cirielli, a Luigi Lobuono, a tutti i candidati e a tutti gli uomini e le donne del centrodestra che si sono impegnati in questa tornata elettorale”. 17.20. Le proiezioni iniziano a offrire un quadro più completo, con le prime stime sulle liste. E qui, pare profilarsi un effetto Zaia sottovalutato da sondaggi ed exit poll, con una Lega nettamente al di sopra di Fratelli d’Italia, i quali sono, addirittura, insidiati dal Pd per il secondo posto. Lo scrutinio ufficiale è giunto solo a circa il 5% del totale, ma sembrerebbe confermare la tendenza.
In dettaglio, secondo le prime proiezioni La7/Swg (siamo solo al 17 per cento del campione, confermano le percentuali di Stefani e Manildo: 61,80%, contro 31,20%. Ma le sorprese arrivano con i voti di lista: Lega 36,4%, FdI 17,5%, FI 5,3%; nel centrosinistra, Pd al 18,2%, Verdi-Sinistra al 4,6%.
Ore 16.20. Il Viminale ha comunicato la percentuale definitiva dei votanti: 44,64 per cento, contro il 61,16 per cento del 2020.
Ore 15.58. Prima proiezione Ra/Opinio. Si ragiona, ora, su un campione di voti reali, e secondo questa prima stima Alberto Stefani, con il 60,5%, praticamente “doppia” Manildo, con il 30,8%. La sorpresa è Riccardo Szumski, che con Resistere Veneto è dato al 6,6%
Ore 15.55. Il secondo exit poll di Opinio per la Rai sulle regionali in Veneto conferma la cavalcata di Alberto Stefani, candidato del centrodestra, con altissimi consensi tra il 58,5 e il 62,5%. Resta indietro il candidato del centrosinistra, Giovanni Manildo, che ‘galleggia’ attorno al 30% (29-33%). Nella seconda rilevazione sale invece Riccardo Szumski (Resistere Veneto) con una forbice di consensi tra il 5 e il 7%.
Ore 15.38. L’instant poll sky/YouTrend ha ipotizzato anche i risultati di lista, prevedendo un testa a testa tra Fratelli d’Italia e Lega, con una leggera prevalenza per i meloniani, che sono dati in una forchetta tra il 24 e il 28%. Per la Lega si prevede un risultato tra il 22,5% e il 26,5%. Nel centrodestra, Forza Italia è stimata tra il 6 e l’8 per cento. Nel centrosinistra, il Pd è dato tra il 15,5 e il 19 per cento, Avs tra il 4 e il 6 per cento.
Ore 15.15. Si conferma il crollo della partecipazione. Secondo i dati del Viminale, riferiti a due terzi delle sezioni, in Veneto ha votato il 44,26%, in calo di oltre 17 punti rispetto a cinque anni fa.
Ore 15.02. Primi Exit poll. Secondo Sky News/Youtrend, Alberto Stefani (centrodestra) è il presidente del Veneto, con una forchetta che va dal 59 al 63 per cento, Giovanni Manildo (centrosinistra) sarebbe tra il 30 e il 34%. Simili Gli exit poll di Rai/Opinio e La 7/Swg: per il primo, Stefani è tra il 59 e il 63%, per il secondo la forchetta è 58-62%; Manildo viene dato tra il 30 e il 34% dalla Rai, tra il 32 e il 36%da la Sette. Si tratta di risultati ampiamente attesi. Una percentuale, per Stefani, sotto il 60% renderebbe la vittoria meno altisonante; al tempo stesso, per il centrosinistra sarebbe considerato un risultato onorevole essere decisamente oltre il 30 per cento. Gli stessi exit poll fotografano, anche qui in linea rispetto alle attese, i successi del centrosinistra, in Campania con Roberto Fico, e in Puglia con Antonio De Caro.
Ore 14.55. Chiudono alle 15 i seggi per il voto alle elezioni regionali di Veneto, Campania e Puglia.
Ieri sera, alle 23, in Veneto, l’affluenza è stata del 33,88%, con un calo del 12,2% circa rispetto al 2020, quando era stato registrato il 46,13%.
Si vota per eleggere direttamente il presidente del Veneto e il nuovo Consiglio regionale. I candidati per la presidenza sono cinque, e le liste che si presentano per il Consiglio regionale sono sedici. In dettaglio: Alberto Stefani, 32 anni, leghista, candidato di tutto il centrodestra e appoggiato da sei liste (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione di centro, Noi moderati, Liga Veneta Repubblica): Giovanni Manildo (Pd), 56 anni, sostenuto da tutto il centrosinistra (Partito democratico, Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento Cinque stelle, Volt Europa, Civiche venete, Uniti per Manildo, cioè la cosiddetta “casa riformista”, Pace salute lavoro, con, al suo interno, Rifondazione comunista). Quindi, Fabio Bui, 56 anni, con Popolari per il Veneto, Riccardo Szumski, 73 anni (Resistere Veneto) e il torinese Marco Rizzo, 66 anni (Democrazia sovrana e popolare).



