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Inaugurata a Treviso la mostra dedicata ad Alcide De Gasperi
Inaugurata venerdì 5 dicembre, a Palazzo dei Trecento di Treviso, la mostra “Servus inutilis” dedicata allo statista trentino Alcide De Gasperi, con importanti riflessioni su attualità, memoria e responsabilità.
La mostra fa parte del programma della settimana sociale dei cattolici trevigiani sull’Amicizia sociale, promossa dalla Diocesi di Treviso e dall’Azione cattolica, con la collaborazione di Comunione e liberazione, e con il patrocinio del Comune di Treviso.
L’inaugurazione della mostra “Servus inutilis” è stata, dunque, molto più di un evento culturale: è stata un’occasione per interrogarsi sul senso della politica oggi, alla luce dell’eredità di uno dei padri della Repubblica e dell’Europa che pensava la “politica come servizio”.
Ad aprire i lavori, il vescovo di Treviso, Michele Tomasi (vedi box a fianco) Quindi, l’on. Paolo Alli, segretario generale della fondazione De Gasperi, ha illustrato il percorso della mostra, nata per far conoscere alle nuove generazioni una figura che non appartiene solo al passato. De Gasperi emerge come uomo di fede e politico coerente, che concepì la politica come missione e servizio. La sua vita fu segnata da prove dure - prigionia, povertà, anni di umile lavoro in Vaticano - che temprarono il suo carattere e rafforzarono la convinzione che libertà e giustizia sociale sono inseparabili. Alli ha ricordato episodi emblematici, che ricordano la sobrietà e l’integrità di De Gasperi, come il rifiuto di privilegi personali e il suo impegno per la pace e la costruzione dell’Europa.
Bernard Scholz, presidente della fondazione Meeting, ha evidenziato l’attualità di De Gasperi, come testimone di una politica che unisce libertà e solidarietà. La sua fede non fu mai ideologia, ma intelligenza della realtà, che lo rese capace di dialogo anche con chi la pensava in modo opposto. Scholz ha richiamato alcuni tratti dell’uomo De Gasperi: la sua pazienza vigile, la determinazione e il coraggio, qualità che gli permisero di affrontare sfide enormi, senza mai cedere alla violenza o all’annullamento dell’altro. Inoltre, ha ribadito come la sua visione europea, condivisa con Robert Schuman e Konrad Adenauer, abbia garantito ottant’anni di pace, e come oggi sia più che mai necessario custodire questa eredità.
Infine, Marco Odorizzi, direttore della fondazione trentina Alcide De Gasperi, ha riflettuto sul valore della memoria. Ricordare De Gasperi non significa nostalgia, ma responsabilità verso il presente. La sua vita, segnata da difficoltà e fallimenti, è testimonianza di coraggio, gentilezza e rispetto: qualità che possono ispirare una politica più umana. Odorizzi ha invitato a vedere nella sua storia un’occasione per ritrovare fiducia e impegno, evitando la tentazione di rimpiangere il passato e scegliendo di essere protagonisti del nostro tempo. Ha concluso richiamando il senso dell’unità, cardine del pensiero degasperiano: “Solo se siamo uniti, siamo forti”.
Portare a Treviso questa mostra non vuole essere solo celebrazione storica, ma una proposta formativa: De Gasperi emerge come uomo di fede, politico coerente e servitore del bene comune, capace di unire visione e concretezza.
Il suo esempio richiama alla necessità di una politica che metta al centro la persona, la giustizia sociale e la pace, valori ancora decisivi per il futuro dell’Italia e dell’Europa.



