Indubbiamente, quello che ci appare nel racconto è un Gesù umano, compassionevole e misericordioso verso...
Coronavirus, nuovi casi di contagio a Treviso, Conegliano e San Donà. Chiuso in Tribunale l'ufficio del Giudice di pace
L’Ulss 2 ha aggiornato mercoledì la propria casistica relativamente al coronavirus, con 24 persone ricoverate al Ca’ Foncello e una 25ª ricoverata in rianimazione a Conegliano. Quest’ultimo paziente non sembrerebbe collegato al focolaio della geriatria di Treviso. Mercoledì 5 è stato anche chiuso l’ufficio del Giudice di pace nel Tribunale di Treviso, causa ricovero in terapia intensiva di un addetto.

Dopo l’«altalena» della scorsa settimana, quando si passava in poche ore dalla paura alla speranza di riaprire in pochi giorni scuole e chiese e di riprendere a vivere con normalità, una cosa l’abbiamo capita: sarà lunga. Così, dopo due settimane di restrizioni che hanno messo a dura prova il nostro stile di vita, l’economia e anche scelte che chiamano in causa ciò in cui crediamo e abbiamo di più caro, già ci prepariamo ad altri giorni di sacrifici. Vedremo in che modo, anche se le notizie che circolano, relative a una probabile chiusura delle scuole in tutta Italia fino al 15 marzo (per il Veneto sarebbe la terza settimana consecutiva), non lasciano ben sperare.
I numeri, in una situazione in costante divenire, lasciano il tempo che trovano. Ma raccontano di un aumento costante di contagi e di vittime in qualche modo riconducibili al coronavirus (e di guarigioni, per fortuna), in tutto il Paese e anche nel nostro territorio.
Le cifre ufficiali parlano al momento di oltre 2.500 contagi, 80 vittime e 160 guarigioni in Italia; in Veneto di circa 360 contagi e 8 vittime. A metà settimana, sono giunte notizie preoccupanti, anche se non allarmanti, dall’Ulss 2 di Treviso (oltre 80 contagi) e dall’Ulss 4 di San Donà.
L’Ulss 2 ha aggiornato mercoledì la propria casistica relativamente al coronavirus, con 24 persone ricoverate al Ca’ Foncello e una 25ª ricoverata in rianimazione a Conegliano. Quest’ultimo paziente non sembrerebbe collegato al focolaio della geriatria di Treviso. Mercoledì 5 è stato anche chiuso l’ufficio del Giudice di pace nel Tribunale di Treviso, causa ricovero in terapia intensiva di un addetto.
In relazione ai quattro decessi registrati finora in persone positive al Covid-19, l’Ulss 2 ha precisato che non si trattava “di pazienti deceduti per Covid-19 ma di anziani con pluripatologie che ne hanno causato il decesso”.
E’ di mercoledì anche la conferma del primo caso di coronavirus a San Donà di Piave. L’uomo, ottantunenne, è stato trasportato al pre-triage allestito nell’apposita tenda della protezione civile attigua al pronto soccorso cittadino e successivamente trasferito al reparto malattie infettive dell’ospedale civile di Venezia.
In tutto il Paese non mancano casi emblematici di contagio: un assessore regionale in Lombardia (il ministro Patuanelli, che l’aveva incontrato, si è messo in auto-isolamento), un giudice del Tribunale di Milano, un sacerdote di Udine (con il Seminario in quarantena), un neonato nel Bergamasco. Intanto, il virus si diffonde non solo nelle altre regioni, ma in molti Paesi europei e negli Usa.