Penso che molti, come me, siano rimasti inizialmente un po’ sorpresi dalla elezione al pontificato del...
Zaccariotto: “Il rischio è che Venezia non sia rappresentata, perché manca il sindaco metropolitano"
Lettera della presidente della Provincia di Venezia Zaccariotto a Governo, Regione e Anci sul riordino delle funzioni di Venezia città metropolitana. Le sue sorti potrebbero essere decise senza che nessuno la rappresenti

La Presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato con carattere d’urgenza una lettera ai ministri degli Interni Angelino Alfano, degli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta, e per conoscenza ai presidenti della Regione Veneto Luca Zaia, Upi (Unione Province Italiane) Alessandro Pastacci, e Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) Piero Fassino.
La lettera fa riferimento all’accordo siglato tra Governo e Regioni lo scorso 11 settembre in conferenza unificata, sul processo di riordino delle funzioni delle Province e delle città metropolitane; un accordo che pare non aver colto le potenzialità riconosciute alla città metropolitana dalla legge 56 del 7 aprile 2014, che ne esce ridimensionata nel ruolo, prima ancora del suo effettivo inizio.
L’accordo attribuisce interamente alla regione la responsabilità del riordino delle funzioni, ma va ricordato che la Regione del Veneto aveva già fatto ricorso contro la costituzione della città metropolitana. Inoltre l’accordo sancisce che il processo di riordino e assegnazione delle funzioni metropolitane dovrà concludersi entro il 31 dicembre prossimo, ovvero prima che venga nominato il sindaco di Venezia, che assumerà le funzioni di sindaco metropolitano.
“Mi chiedo allora – scrive Zaccariotto - chi accompagnerà la comunità del territorio metropolitano di Venezia lungo questa strada costituente della città metropolitana, chi e soprattutto con quale legittimazione popolare potrà interloquire nelle sedi dove si decideranno le competenze e le funzioni della città metropolitana”. Nella lettera ai ministri si chiede dunque al Governo “di posticipare il processo di riordino delle funzioni della città metropolitana di Venezia, manifestando così altrettanta lungimiranza di quella dimostrata rinviando con il decreto legge 90 la sua costituzione”. La presidente della Provincia chiede inoltre al presidente Zaia “di assicurare da subito un’adeguata rappresentanza elettiva del territorio, affinché il confronto sui suoi assetti istituzionali strategici avvenga in trasparenza, e nella composizione di tutte le contrapposte istanze ed aspettative, come avviene per le altre città metropolitane”.
Il rischio è infatti che la Regione proceda assegnando alla futura città metropolitana quelle che erano le funzioni già esercitate della Provincia, e vada persa l’opportunità di valorizzare il nuovo ente attraverso un confronto aperto fra la regione e il sindaco, come sta avvenendo per le altre città metropolitane.
In caso contrario – conclude Zaccariotto – “si teme seriamente che le funzioni della città metropolitana di Venezia vengano regolate, tra l’indifferenza di coloro che ne avevano prospettato il ruolo innovativo, dagli unilaterali interessi contingenti altrimenti rappresentati nell’osservatorio regionale”.