giovedì, 19 giugno 2025
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Un dono, per mons. Tomasi, l’invito del Papa a incontrare tutti i Vescovi italiani

“Papa Leone ci ha consegnato indicazioni preziose e incoraggianti per il nostro cammino: l’annuncio di Gesù e del suo Vangelo, la centralità della persona, l’importanza del dialogo e dell’ascolto, l’impegno quotidiano e comunitario per la pace”

L’invito all’incontro fatto da papa Leone alla Conferenza episcopale italiana è stato un bel dono che abbiamo vissuto martedì 17 giugno, nella sala delle Benedizioni in san Pietro (proprio dietro la Loggia dalla quale ha salutato la Chiesa e il mondo poche settimane fa). È stato un momento al contempo sobrio, gioioso e affettuoso, con il Papa che ha voluto parlarci e poi incontrarci personalmente tutti, per un saluto personale. Il suo discorso ci ha offerto una «mappa» per il cammino da fare tutti insieme, sottolineando il valore della collegialità, assieme al Papa e tra noi Vescovi.

Leone XIV ci ha consegnato indicazioni preziose e incoraggianti per il nostro cammino: l’annuncio di Gesù e del suo Vangelo, la centralità della persona umana, l’importanza del dialogo e dell’ascolto, l’impegno quotidiano e comunitario per la pace. A questo proposito, mi ha particolarmente colpito il suo desiderio per le diocesi, le parrocchie, le comunità cristiane. Ci ha detto infatti: “Ogni comunità diventi una «casa della pace», dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono”. Il Papa ci ha esortato a custodire la comunione, a non temere scelte audaci e coraggiose, e a mantenere la fiducia anche di fronte alle difficoltà che pure ci troviamo ad affrontare. Ha auspicato che, coerente con la centralità di Gesù, vi sia nelle nostre Chiese l’attenzione alla visione della persona umana, “come strumento essenziale del discernimento pastorale”. Per capire come agire nelle scelte della nostra pastorale, dunque, dovremo sempre capire come esse ci orientano a Gesù Cristo e come difendono, accolgono e promuovono la visione della persona umana che nella Chiesa scaturisce dal Vangelo. Ci farà bene considerare più da vicino le “attenzioni pastorali”, cui il Papa ci ha richiamati, e proveremo a farlo assieme a tanti in Diocesi: penso, in modo particolare, agli organismi diocesani di partecipazione (Consiglio pastorale diocesano e Consiglio presbiterale), ai collaboratori di Curia e a tutti coloro che vorranno, per valutare, alla luce di quelle attenzioni, il nostro cammino diocesano. La fedeltà al Vangelo illumina la strada di luce sempre nuova. Il Papa ci ha esortato, per il prossimo futuro, ad andare “avanti nell’unità, specialmente pensando al Cammino sinodale [...]: la sinodalità diventi mentalità, nel cuore, nei processi decisionali e nei modi di agire”. Esortandoci a guardare “al domani con serenità”, ci ha assicurato che “nessuno potrà impedirci di stare vicino alla gente, di condividere la vita, di camminare con gli ultimi, di servire i poveri. Nessuno potrà impedirci di annunciare il Vangelo”.

Ci ha, infine, esortati ad aiutare i fedeli laici a nutrirsi della Parola di Dio e a formarsi nella dottrina sociale della Chiesa, per essere protagonisti dell’evangelizzazione nei luoghi della vita. E tutto questo insieme, “con la gioia nel cuore e il canto sulle labbra”. Se, dunque, il cammino può essere a tratti faticoso e difficile, possiamo fidarci del Signore e andare con animo lieto. Nel saluto personale a papa Leone, gli ho portato il saluto di tanti che me lo avevano chiesto, assicurandogli che molti pregano per lui e gli vogliono bene.

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