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Castelfranco: gli Amici del cuore in difesa dell'ospedale

Secondo l'associazione la Cardiologia con Emodinamica Interventistica "deve essere l’altro polo di specialità dell’Ospedale S. Giacomo, perché si è conquistata con il lavoro, le competenze e la credibilità acquisite il diritto ed il dovere di essere difesa”.

Gli “Amici del Cuore” alzano la voce in difesa dell’ospedale di Castelfranco e della sua Cardiologia. Dopo la presentazione pubblica del futuro polo oncologico veneto (Iov) e della ventilata perdita di alcuni reparti (che andrebbero a Montebelluna), richiamano le istituzioni e le forze politiche e sociali alle loro responsabilità di fronte ai cittadini tutti. “Siamo felici che arrivi il polo oncologico a Castelfranco e condividiamo il fatto che la sanità va riformata e la spesa relativa usata in modo più efficiente – dice il Consiglio (che rappresenta i mille soci) – ma siamo allibiti di fronte al silenzio di tutti coloro che dovrebbero e potrebbero far sentire la loro voce, indignati di fronte alle ipocrisie del dire/non dire di certi racconti sentiti da politici e non nella conferenza pubblica, tenutasi il 15 gennaio al Centro Bordignon”. Sotto accusa il fatto che, come dichiarato dal direttore generale della Sanità Veneta, dott. Mantoan, “L’ospedale di Castelfranco attualmente possiede unità operative non funzionali alla mission dell’Ircss (Iov). In futuro, dunque, alcuni reparti saranno ridistribuiti nelle strutture ospedaliere del Trevigiano.
Ad esempio i reparti di Medicina, Ortopedia, Cardiologia saranno trasferiti, perché non coerenti con le finalità dell’Ircss...”. “Un’affermazione che ci lascia senza parole. La Cardiologia con Emodinamica Interventistica deve essere l’altro polo di specialità dell’Ospedale S. Giacomo, perché si è conquistata con il lavoro, le competenze e la credibilità acquisite il diritto ed il dovere di essere difesa”. La Cardiologia con Emodinamica Interventistica tratta da 7 anni 650 infarti acuti e subacuti all’anno. Conta 1950 ricoveri/anno, 2000 procedure diagnostiche-interventistiche (750 angioplastiche coronariche e 250 interventi in vasi non coronarici o strutturali cardiaci). Ha realizzato collaborazioni che attraggono pazienti da tutto il Veneto con i reparti di Angiologia, Chirurgia Vascolare, Neurologia, Nefrologia, Radiologia, Diabetologia creando percorsi diagnostico terapeutici che hanno dato vita al Dipartimento Funzionale Cardiovascolare, diretto dal dott. Cernetti. “Per volume di pazienti trattati è la terza emodinamica interventistica del Veneto. Che lo Iov arrivi qui è un’ottima opportunità, ma perché se ne deve andare il resto dell’ospedale?”.

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